Un tempo sono stati rivali in campo. L'ultimo grande incontro che si ricordi fra i due risale al 2005, agli US Open, in cui Agassi, dopo un miracoloso cammino nel tabellone che lo fece volare in finale per l'ultima volta in carriera, perse in quattro set, imbottito di antidolorifici per via dei dolori cronici alla schiena. Ora, trascorsi ormai più di dieci anni da quel giorno, il Kid di Las Vegas è rientrato in pianta stabile all'interno del movimento tennistico per seguire Novak Djokovic e, dopo i retroscena svelati nel suo best seller “Open”, non smette mai di lanciare qualche “bordata” nei riguardi di qualche illustre rappresentate dell'ambiente della racchetta.

Anche questa volta, il bersaglio ideale è Roger Federer, secondo Agassi non completamente all'altezza di ricoprire il ruolo del cosiddetto “Goat”; ovvero, il tennista più grande di sempre (Greatest of all time). Perché? Gli chiede la stampa: molto semplice, risponde il Campione di 8 Titoli dello Slam. “Federer non può essere ritenuto il migliore in assoluto poichè con il suo diretto rivale, Rafael Nadal, ha una percentuale di vittorie in netto sfavore negli scontri diretti”. Vero, ma vero anche che lo svizzero, attuale numero 2 mondiale a trentasei anni, ha eguagliato il maggior numero di Slam della storia del singolare maschile, ed è tra coloro che hanno conquistato più trofei in assoluto. Federer infatti ha vinto ben 95 tornei nel singolare maschile, solo 14 in meno di Jimmy Connors, che al momento detiene il record inerente al palmarès complessivo di tornei in singolo.

Sicuramente le parole “controcorrente” di Agassi fanno discutere, proprio dal momento che Federer, grazie al suo stile ed ai suoi risultati, a livello generale (come ad esempio il numero di semifinali Slam consecutive) sia ritenuto dalla maggior parte dei tifosi il migliore in assoluto. Alla luce, tra l'altro, dell'arco di tempo che rimane fino al momento del suo ritiro, certo prossimo, ma non ancora annunciato.

Se nei successivi due anni Federer dovesse vincere almeno uno Slam a stagione, supererebbe la quota di venti Major: a quel punto diventerebbe davvero improbabile per i diretti competitor tentare il sorpasso.

Tuttavia, se impugniamo la lente di ingrandimento, dando un'occhiata ai testa a testa con gli altri due rappresentanti dei Fab Four (Murray è nettamente in svantaggio con tutti e tre), noteremo che l'elvetico è dietro, oltre che con Rafa Nadal, anche con Novak Djokovic; sopratutto, a livello di Slam, dove il Campione di Basilea ha un notevole svantaggio col serbo: ben dieci incontri a sei.

Forse, a questo faceva riferimento Agassi, anche se ognuno di questi enormi talenti detiene record davvero impressionanti, ma distinti.

Ad esempio, Nadal quello della maggior percentuale di vittorie in singolare, mentre Djokovic quello di aver conquistato quattro Slam consecutivamente (nemmeno Federer è mai riuscito nell'impresa). Però, lo svizzero è un talento cristallino e indiscutibile, nato così, con la sua eleganza ottocentesca, non come un cavallo da corsa costruito in laboratorio. Forse è per questo che è ritenuto da mezzo mondo come il l'indiscusso Goat.