I progressi tecnici si susseguono anno dopo anno nel mondo del Ciclismo e sono particolarmente interessanti per le corse particolari come quelle che affrontano il pavè. I telai delle biciclette con cui i campioni affrontano le classiche sulle pietre hanno geometrie diverse, così come vengono adottati accorgimenti speciali per attutire le vibrazioni. Specialized, la casa americana che fornisce le proprie biciclette alla Quickstep e alla Bora, ha introdotto una novità molto interessante sul proprio modello da pavè, e Philippe Gilbert l’ha già testata in occasione del Gp Le Samyn dei giorni scorsi.
Gilbert, test interrotto a 61 km dal traguardo
Philippe Gilbert voleva provare sul campo fin da subito la nuova bicicletta da pavè fornita da Specialized. Nella scorsa stagione i corridori di Quickstep e Bora avevano a disposizione un modello con un’ammortizzazione alla forcella. Ogni corridore poteva scegliere se partire con la versione tradizionale della bici o con quella ammortizzata. Stavolta invece Specialized ha introdotto una novità: un pulsante permette di attivare o bloccare l’ammortizzazione. I corridori potranno dunque attivarla nei tratti di pavè per avere più comfort, e bloccarla sull’asfalto per avere più rigidità. Gilbert ha testato questa nuova bicicletta nel Gp Le Samyn di martedì scorso.
Il campione della Quickstep ha pedalato per circa 140 km sulla bici, ma ha poi dovuto cambiarla a 61 km dall’arrivo. “La sella si era leggermente abbassata ed ho dovuto prendere un’altra bici” ha spiegato Gilbert al giornale belga Het Nieuwsblad.
Second place in a freezing #LeSamyn. Excellent teamwork finished off by @nikiterpstra 🥇🥈 #StriveForFive #WayToRide pic.twitter.com/EgvKoE4OoM
— PHILIPPE GILBERT (@PhilippeGilbert) 27 febbraio 2018
‘Soddisfatto del test’
I chilometri percorsi, con tanti tratti di pavè, sono stati comunque sufficienti a Gilbert per trarre delle conclusioni interessanti su questa innovazione.
“Sono soddisfatto del test, avevo provato la bici solo tre volte sulle strade di Monaco, ma lì non c’è il pavè dunque questa corsa è stata ideale” ha dichiarato il campione belga. Gilbert ha però sottolineato come tra le situazioni di gara trovate a Le Samyn e quelle di una Parigi Roubaix ci sono delle differenze. “Alla Roubaix si pedala più velocemente sul pavè rispetto a qui.
Lì si entra a 55 all’ora, qui molto più piano perché prima dei tratti ci sono sempre delle curve. Probabilmente sarà anche più caldo alla Roubaix, e lo spero. A 18 gradi il pavè si sente diversamente rispetto ai meno tre che abbiamo trovato qui. Inoltre non è stato facile restare concentrati sul test con questo freddo” ha spiegato Gilbert, che ha concluso il Gp Le Samyn in seconda posizione. Il campione della Quickstep è deciso più che mai a dare l’assalto in questa stagione alle uniche due classiche monumento che gli resistono, la Milano Sanremo e la Parigi Roubaix, ed è per questo che ha voluto provare con tanto anticipo la nuova bici, per non lasciare nessun dettaglio al caso.