Il dado è tratto, stando a quanto abbiamo visto a Belfast dopo la fine del combattimento tra Tyson Fury e Francesco Pianeta. Deontay Wilder è salito sul ring ed ha dato il via al grande match, il suo prossimo sfidante al titolo dei pesi massimi versione WBC sarà Fury. Non c'è ancora una data ed una sede, almeno ufficialmente. Le indiscrezioni indicano un ipotetico 17 novembre a Las Vegas, tutto ancora da confermare. Ma già le grandi firme del giornalismo sportivo che si occupano di boxe hanno 'fiutato' l'evento e tra questi Kevin Mitchell, corrispondente del Guardian che, in un editoriale, definisce la sfida di Fury a Wilder come "la più audace di un peso massimo britannico da quando Frank Bruno affrontò Mike Tyson nel febbraio del 1989".
Per Mitchell, comunque, ci sono buone probabilità che Wilder riservi a Fury lo stesso trattamento che 'Iron Mike' riservò al suo connazionale quasi trent'anni fa, mettendolo K.O in cinque riprese.
'Per vincere ci vuole una magia'
"Se Fury raggiunge il quinto round contro Wilder, sarà un risultato considerevole per un pugile che non affronta un vero combattimento da quando strappò a Wladimir Klitschko il titolo mondiale nel 2015". Mitchell definisce l'impresa del britannico contro l'ex campione ucraino una vera e propria "magia" e "ci vorrà pertanto un altro trucco magico per battere Wilder, la cui forza del pugno è alla pari con Mike Tyson, ma le cui abilità di combattimento non sono minimamente paragonabili, perché in quell'epoca Tyson era un pugile intelligente, non solo una macchina da K.O".
Da un punto di vista stilistico, nemmeno le abilità di Fury e Wilder sono paragonabili. "In piena forma, con il suo gioco di gambe e la sua velocità, Fury farebbe impazzire Wilder. Quest'ultimo ha uno stile discutibile nel colpire, abbassa la guardia e spesso si sbilancia. Ma la tecnica, tra i pesi massimi, spesso lascia il posto alla forza bruta".
Ed è il motivo per cui, secondo Kevin Mitchell, Tyson Fury non può vincere questo combattimento.
'Fury è il personaggio più affascinante della boxe'
Indipendentemente da quello che sarà il risultato, per Fury è già una vittoria riuscire ad organizzare questo match. Alla fine è tornato sul ring dopo un'assenza forzata di oltre due anni e mezzo ed una lunga squalifica per droga.
Oltretutto i due avversari affrontati, tanto Sefer Seferi quanto Francesco Pianeta, sono stati poco credibili. L'italo-tedesco ha un curriculum di tutto rispetto, ma a Belfast ha confermato di essere un atleta sul viale del tramonto. Pensare di poter già combattere per un titolo mondiale, in questa fase iniziale della sua seconda carriera, sarebbe stata pura utopia, soltanto pochi mesi fa, per il Gypsy King. "Fury ha già vinto - scrive Mitchell sul Guardian - perché dopo due incontri contro avversari ambiziosi come gatti in un combattimento di cani, ha convinto BT Sport e Showtime che vale la pena investire nella sua sfida contro il campione WBC, una sfida che Anthony Joshua ha rifiutato. Si sa vendere molto bene ed in tanti credono in lui, perché ha comunque dimostrato di poter tornare ad essere un pugile. La sua forza - aggiunge - è soprattutto mentale, oggi lui è il personaggio più affascinante del mondo della boxe".