Ormai manca soltanto un mese al combattimento dell'anno. Il prossimo 1 dicembre, infatti, Deontay Wilder dovrà difendere il suo titolo mondiale dei pesi massimi versione WBC dall'assalto di Tyson Fury. Si combatte allo Staples Center di Los Angeles ed i temi di questo grande match sono tanti, ad iniziare dalla condizione di uno sfidante che non si sente tale. Fury ha spesso ribadito, cosa peraltro vera, di essere ancora il campione imbattuto dei pesi massimi, anche se perse il titolo a causa della squalifica per droga ed abbandonò il ring nel 2015, dopo aver strappato quattro cinture iridate a Wladimir Klitschko.
Ma, di fatto, non ha mai perso un combattimento da professionista, un record immacolato come quello del campione in carica, Deontay Wilder e dell'altro campione dei pesi massimi che detiene quattro cinture, Anthony Joshua. Fu alla fine dello scorso mese di luglio che la notizia del suo possibile match contro Wilder iniziò a rendere incandescente l'ambiente della boxe internazionale. Al podcast di 'The Joe Rogan Experience', il pugile britannico ha parlato della sua vita, di come è uscito dal tunnel della droga e della depressione e di come è nata l'idea ambiziosa di sfidare l'imbattuto campione dei pesi massimi. E tra i motivi che lo hanno spinto a combattere c'è anche Mike Tyson.
'Wilder ha parlato in maniera irrispettosa di Mike Tyson'
Tyson Fury racconta di come stava semplicemente sfogliando Instagram sul suo telefono cellulare. "Ho visto un video di Deontay Wilder che diceva 'Tyson Fury è finalmente pronto'. Ha fatto il video dopo aver visto una foto di me con molti chili in più - racconta - ed ha affermato che mi avrebbe battuto anche se mi avesse affrontato nel mio periodo di massimo splendore".
Ma a far scattare la molla sono state le affermazioni di Wilder su Mike Tyson. "Prima lui aveva parlato di Mike Tyson, affermando di come lo avrebbe fatto fuori in un solo round. Ho pensato che era molto irrispettoso parlare di qualcuno che non combatte nella sua epoca e dire tutte quelle cose ed ho detto a me stesso 'se ti batto, ti darò motivo per parlare di qualcosa'.
Poi quando ho visto un altro video in cui lui diceva che non sarei mai tornato, allora mi ha dato tante motivazioni di tornare a combattere solo per poterlo battere". Del resto Fury non ha mai nascosto tutta la sua ammirazione per Mike Tyson ed il suo stesso nome di battesimo è ispirato ad Iron Mike. A chiamarlo Tyson fu il padre, John 'Gipsy' Fury, pugile professionista negli anni '80.
'Ad un certo punto volevo farla finita'
Nel corso dell'intervista, l'ex campione del mondo dei pesi massimi ha rivelato come, nel momento peggiore della sua vita, aveva anche pensato al suicidio. "Ho guidato una Ferrari a 190 miglia all'ora in direzione di un ponte autostradale, non volevo più vivere". Ha poi parlato della sua collaborazione con l'allenatore Ben Davison, una delle sue ancore di salvezza che gli hanno permesso di uscire dalla dipendenza dalla droga e dall'alcol per tornare ad essere un atleta.