Si è alzato sui pedali per scalare una dopo l'altra le 15 salite più belle della storia del Giro d'Italia. Davide Cassani, attuale commissario tecnico della nazionale italiana di Ciclismo con la passione per la scrittura, si è prima messo in sella alla sua bicicletta percorrendo le strade di montagna italiane dall'Etna alle Dolomiti e, poi, ha "impugnato la penna" per descrivere nel dettaglio i segreti delle salite che hanno contraddistinto la storia della corsa rosa. Snocciolando tanti consigli per gli amanti della bicicletta, con tanto di rapporti consigliati per raggiungere la vetta.

Cassani, inoltre, con l'ausilio di Beppe Conti, nel libro "Le salite più belle d'Italia, Segreti e preparazione, storia ed eroi", racconta anche tanti episodi consegnati alla storia del ciclismo che hanno contraddistinto le tappe in altura del Giro. Dall'impresa storica di Claudio Chiappucci al Sestriere, all'esplosione di Marco Pantani sul Mortirolo nel 1994. Senza dimenticare la grande impresa di Fausto Coppi sull'Abetone.

Presentazione con Felice Gimondi

Il libro è stato presentato ieri pomeriggio a Bergamo nella sede del Credito Bergamasco a Porta Nuova. Tanti gli appassionati di ciclismo che hanno risposto presente all'appello. Tra i grandi ospiti anche il campionissimo bergamasco di ciclismo Felice Gimondi che è stato per Cassani "l'unico grande idolo" a cui si è ispirato agli albori della carriera in sella.

Il commissario tecnico della Nazionale di ciclismo ha raccontato quando ragazzino fu accompagnato dal padre a vedere il campionato del mondo dove correva proprio Gimondi. Ed è proprio in quel momento che Cassani decise di voler fare il ciclista.

Speranze azzurre in sella

A fine carriera prima il grande impegno come commentatore Rai e poi, come detto, il ruolo di commissario tecnico della squadra nazionale di ciclismo su strada, ricoperto ormai dal 2014.

Per questo la presentazione del libro è stata anche l'occasione per fare il punto sull'attuale stato della bicicletta tricolore. "Stiamo meglio rispetto a quattro anni fa", ha commentato Cassani pur riconoscendo che "siamo aggrappati sempre a Vincenzo Nibali".

Le prospettive per il futuro, però, non mancano secondo il commissario tecnico perché dietro allo Squalo dello Stretto ci sono ragazzi che spingono forte sui pedali come Elia Viviani su cui Cassani è pronto a scommettere per vederlo trionfare in qualche grande classica.

E di scommesse vinte il commissario tecnico "se ne intende". Come quando mise in palio il suo appartamento in una scommessa con Pantani. Cassani scommise che il ciclista romagnolo non avrebbe vinto la Milano-Sanremo del 1999. Eppure il Pirata lo fece tremare attaccando ed andando in fuga, salvo poi essere ripreso e sorpassato. Ma non finisce qui. Perché, come raccontato da Cassani all'appassionato e curioso uditorio bergamasco, a fine gara il suo telefono squillò. Dall'altra parte della cornetta c'era Pantani: "Hai avuto paura di perdere l'appartamento?"