La prima delle 'classiche monumento' parla italiano e per Alberto Bettiol è certamente la vittoria finora più prestigiosa della carriera. Davvero esaltante il successo del corridore toscano che sul traguardo del Giro delle Fiandre ha messo la sua ruota davanti a quelle di Kasper Asgreen, il danese portacolori del colosso Deceuninck-Quick-Step, e del norvegese Alexander Kristoff. Dunque è Bettiol il nuovo 'Leone delle Fiandre', soprannome che fu coniato per il grande Fiorenzo Magni che vinse tre edizioni consecutive della gara belga tra il 1949 ed il 1951.

L'affermazione di Bettiol giunge invece dodici anni dopo quella di Alessandro Ballan del 2007, era stata l'ultima delle 10 volte in cui il gradino più alto del podio aveva visto svettare il tricolore di casa nostra. Bettiol porta dunque ad 11 i successi complessivi del corridori italiani al Ronde van Vlaanderen, l'Italia in questa speciale classifica è seconda dietro al Belgio i cui portabandiera hanno trionfato ben 69 volte (l'ultima con Gilbert nel 2017) e davanti all'Olanda che conta 10 affermazioni (l'ultima lo scorso anno con Nik Terpstra).

'Cercherò di restare con i piedi per terra'

Ci voleva proprio uno squillo italiano in questo periodo di grandi classiche e quello di Alberto Bettiol è dunque un risultato assolutamente e straordinariamente importante.

Il diretto interessato è in preda ad una comprensibile euforia, ma si ripromette di "cercare di restare con i piedi per terra" anche se sottolinea come il trionfo al Giro delle Fiandre sia "un punto di partenza e non di arrivo, la mia stagione è parecchio intensa". Riconosce inoltre che "si tratta di tanta roba, certamente un valore aggiunto alla mia carriera e purtroppo o per fortuna, la mia vita cambia.

Cercherò sempre di restare me stesso e mi fa piacere che gli appassionati si siano emozionati per le mie gesta". Dedica la vittoria "a tutti coloro che hanno sempre creduto in me ed hanno lavorato in silenzio anche in momenti difficili". Un pensiero anche a Ballan, ultimo vincitore del Fiandre prima di Bettiol nel 2007. "Essere accostato a lui mi fa effetto perché sono cresciuto con le sue imprese.

Davvero non riesco a rendermene conto".

Cassani: 'Bettiol è un predestinato'

Esulta anche il Ct azzurro Davide Cassani che è sempre stato un grande estimatore del corridore di Poggibonsi. "Per me è sempre stato un predestinato in cui ho sempre creduto e non è un caso che lo abbia portato in nazionale a Bergen nel 2017 e lui ripagò questa scelta con una straordinaria prestazione". Cassani esalta l'impresa di Bettiol: "Ha vinto da vero campione, la sua azione è partita sul terzo ed ultimo passaggio al Vecchio Kwaremont. Quello che ha fatto è da numero uno e conferma tutto il suo grande talento". Ne esalta inoltre le varie doti: "Alberto è un grande passista, eccellente nelle prove a cronometro ed in grado di dire la sua anche allo sprint. Credo possa far benissimo anche nelle prossime gare, all'Amstel ed alla Liegi".