Paragonare campioni di epoche diverse è difficile in qualunque sport, più difficile ancora nel Tennis se consideriamo che la storia stessa di questa disciplina va distinta in due grandi epoche. Un grande campione del passato prova però a scegliere chi, a suo modo di vedere, ha caratterizzato ciascuna delle due ere tennistiche e, per quanto riguarda quella Open non ha dubbi. Il GOAT di Ivan Lendl è Roger Federer.

'Le due epoche del tennis non possono essere paragonate'

In una recente intervista alla testata ceca Blesk, Ivan Lendl fa un'importante distinzione.

"Le due epoche del tennis non possono essere assolutamente paragonate. Nell'Era Open i giocatori sono diventati professionisti, prima non tutti potevano giocare gli Slam. Su chi sia stato il più grande devo dare dunque due risposte: direi Rod Laver prima del 1968 e Roger Federer dopo, nell'Era Open. In realtà - ammette - ci ho pensato a lungo e non sono arrivato ad una risposta definitiva". Ad ogni modo si dichiara un grande fan di 'King Roger': "Le sue capacità le conosciamo tutti, lo faccio capace di qualunque impresa". E per rendere meglio l'idea cita altri grandi campioni di altre discipline come gli hockeisti Gordie Howe e Jarda Jagr o il golfista Tiger Woods. "Federer è come loro, riesce sempre a tirare fuori qualcosa che agli avversari sembra preclusa".

Il ricordo del trionfo di Murray a Wimbledon

Nella sua carriera di tennista, Ivan Lendl ha vinto 94 titoli ATP, tra cui 8 Slam: tre volte al Roland Garros ed ai US Open e due volte agli Australian Open. Il suo rimpianto più grande è quello di non aver mai sollevato il trofeo a Wimbledon, dove disputò due finali consecutive nel 1986 e 1987, ma fu costretto a cedere, rispettivamente, a Boris Becker e Pat Cash.

Wimbledon lo avrebbe conquistato molti anni dopo da coach, portando al successo Andy Murray nel 2013. "La pressione su Andy era incredibile, non facevano altro che ricordare che da 77 anni un britannico non vinceva il torneo di Wimbledon. Allora gli consigliai di non leggere e di non guardare nulla prima della finale, di isolarsi dal resto del mondo.

Lo aveva aiutato tanto, però, anche la sconfitta con Federer del 2012 perché aveva giocato un grande tennis. Dopo è riuscito anche a vincere Olimpiadi e US Open".

La sua attuale esperienza con Zverev

Attualmente Ivan Lendl è coach di Alexander Zverev. "Non potevo aspettare ancora per tornare ad allenare e sentivo che il momento era quello giusto, altrimenti rischio di diventare troppo vecchio per queste cose", dice l'ex tennsta ceco puntualizzando di conoscere molto bene la famiglia del tedesco di origine russa. "Ho giocato contro suo papà a Maribor nel 1976" (il padre di Sascha Zverev è il tennista Aleksandr Michajlovic, all'epoca nazionale URSS di Coppa Davis).