Parole al miele per il nipote Rafa Nadal che ha appena vinto per la quarta volta i US Open, critiche verso la NextGen che, comunque, nello Slam newyorchese ha portato in semifinale Medvedev e Berrettini. E proprio nei confronti del russo e dell'italiano, Toni Nadal si spende in lodi in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

'Rafael è umano, ma ha ancora tanta voglia di vincere'

Ormai da un paio d'anni, Toni Nadal si dedica all'Accademia di Maiorca e non è più il coach del nipote. Ovviamente quando Rafa gioca in Europa è sempre al suo fianco, nel caso dei US Open lo ha seguito in tv e la finale lo ha tenuto sveglio fino alle 4 del mattino.

Dopo l'incredibile partita che ha visto Nadal, visibilmente esausto, tirare fuori una sorta di 'sacra scintilla' per superare l'indiavolato Medvedev, gli viene chiesto se per caso il nipote prediletto sia un extraterrestre. "Rafael è umano - assicura ridendo Toni Nadal - ma ha sempre dato tutto in campo, fin da quando era bambino". Ed oggi è diventato il giocatore ad aver vinto più titoli Slam dopo i 30 anni, tanto da arrivare ad un passo dal record detenuto da Roger Federer (19 contro i 20 dello svizzero). "Lui ha ancora tanta voglia di vincere e di lottare ed è riuscito ad adattare questa sua forte volontà al fisico che cambia inevitabilmente quando si va avanti con gli anni". Sebbene Toni ammetta che Nadal tra il 2008 ed il 2010 ha toccato il suo apice tennistico, sottolinea come oggi sia più completo.

"Dieci anni fa aveva maggior forza, ma è la stessa cosa per Federer. Entrambi hanno cambiato modo di giocare perché consapevoli che non possono correre come dieci anni fa". Sul possibile record di titoli Slam, Toni Nadal evidenzia come sia certamente una motivazione per il nipote, ma non lo ossessiona. "Sarebbe bello superare Roger ed essere il numero uno della storia, ma per Rafael è importante essere competitivo ai massimi livelli e felice con una racchetta in mano, questo è quello che conta davvero".

Dure critiche alla NextGen

Non risparmia severe critiche alla NextGen che, secondo il suo parere, manca di vera volontà nell'arrivare ai vertici del Tennis. "Il discorso che sono giovani e che bisogna attendere non ha senso per me, vorrei ricordare che Rafael era al top a 19 anni e Djokovic a 21 e potrei citare tantissimi altri esempi, Sampras o lo stesso Federer.

Prima i tennisti a 20 anni erano già maturi". Tra i giovani che si sono 'smarriti', Toni Nadal cita Alexander Zverev. "Si diceva che fosse pronto a vincere subito uno Slam, invece è crollato. Credo che a questi ragazzi manchi la voglia di dare tutto fino alla fine". Ma ci sono le eccezioni, ad iniziare da Daniil Medvedev protagonista di un'estate straordinaria e culminata con la finale a Flushing Meadows. "Daniil è il top della nuova generazione, è il più serio. Abbiamo visto come ha giocato durante l'estate e la sua voglia di lottare per arrivare a vincere uno Slam. Ha un gran controllo della palla, è completo, davvero difficile fargli un punto". Inevitabile chiedergli un parere su Matteo Berrettini, semifinalista contro ogni pronostico.

"Mi ha impressionato, è straordinario perché ha grandissime potenzialità. Mai visto uno colpire con tanta forza, il suo dritto è violentissimo e preciso. Ha già dimostrato di poter competere con i migliori, adesso sta a lui mantenersi su questi livelli. La vera forza di un tennista emerge nei periodi negativi, quando le cose vanno male devi conservare la stessa voglia di lottare e se lui riuscirà in questo allora è destinato a grandi cose".