Un girone di ferro per Matteo Berrettini alle Atp Finals che prenderanno il via a Londra il prossimo 10 novembre. Il 23enne romano è inserito nel gruppo B intitolato a Bjorn Borg insieme a Novak Djokovic, Roger Federer e Dominic Thiem. Siamo consapevoli che non esistono gironi facili quando si parla dei migliori tennisti del mondo, ma certamemte il confronto con due dei 'Fab 3' è proibitivo, anche se affascinante. Nell'altro girone c'è Rafa Nadal che non ha ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione dopo l'infortunio a Parigi-Bercy, anche se filtra ottimismo dal clan dello spagnolo.

Insieme al numero uno del mondo troviamo Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas ed Alexander Zverev. Per Matteo Berrettini la prima sfida è quella contro Novak Djokovic il 10 novembre alle 15 italiane, mentre nel medesimo girone si affronteranno Federer e Thiem nella sessione serale.

La formula

Si qualificano alle semifinali i primi due classificati di ciascun round robin, sia per il singolare che per il doppio. Il penultimo atto è incrociato, nel senso che il primo di un girone va ad affrontare il secondo dell'altro raggruppamento. Si gioca al meglio dei tre set tutti con tie-break per il singolare, mentre per il doppio nel terzo parziale è previsto un match tie-break che si gioca senza vantaggi, dunque al punto secco sul 40 pari.

Passano in semifinale i tennisti che in un girone hanno totalizzato più vittorie, si tiene conto anche del maggior numero di match disputati nel senso che se un giocatore ha un rapporto di vittorie/sconfitte di 2-1 e l'altro ha un rapporto di 2 vittorie, ma non può disputare la terza partita per infortunio, passa il turno quello che ha disputato più partite.

In caso di parità di classifica tra due tennisti in un round robin si applica il criterio dello scontro diretto, mentre se i tennisti in parità sono tre si guarda alla più alta percentuale di set vinti e, in seconda battuta, alla percentuale più alta di game vinti.

Panatta e Barazzutti non sono riusciti a vincere una partita

Per Matteo Berrettini c'è anche l'obiettivo di far meglio, rispetto ai due italiani che lo hanno preceduto in passato alle Finals nel torneo di singolare.

Tanto Adriano Panatta quanto Corrado Barazzutti, infatti, non sono mai riusciti a vincere una partita. Panatta vi prese parte nel 1975, dunque nella stagione precedente a quello che sarebbe stato il suo magico 1976 che lo avrebbe visto trionfare a Roma e, soprattutto, al Roland Garros. Il Masters del '75 si disputò a Stoccolma e Panatta nel proprio girone perse tre sfide su tre contro Manuel Orantes, Ilie Nastase (che avrebbe vinto il torneo battendo Bjorn Borg in finale) ed Arthur Ashe. Nel 1978 toccò a Barazzutti disputare le Finals che si svolsero al Madison Square Garden di New York e, sebbene rientrassero per l'appunto nell'anno citato, ebbero luogo in realtà nel mese di gennaio del 1979.

Anche in questo caso il tennista italiano rimase con le polveri bagnate, Barazzutti perse le sfide nel proprio girone contro Raul Ramirez, Brian Gottfried ed Eddie Dibbs. A vincere la finale sarebbe stato poi John McEnroe contro il connazionale Arthur Ashe. L'unico successo italiano in un'edizione delle Finals è legato al doppio ed è abbastanza recente, quando nel 2015 Simone Bolelli e Fabio Fognini riuscirono ad avere la meglio sulla coppia composta da Rohan Bopanna e Florin Mergea, dopo aver perso le due precedenti partite contro Bob e Mike Bryan e contro Jamie Murray e John Peers.