Roger Federer torna in corsa per le semifinali, quello con Matteo Berrettini nella seconda giornata del Gruppo Borg alle Atp Finals era un match da 'dentro o fuori', ma il fuoriclasse svizzero è fin troppo abituato a questo tipo di partite. Il 23enne romano ha certamente giocato meglio rispetto al precedente confronto con il suo idolo d'infanzia, la scorsa estate a Wimbledon, ma il 're' rimane per il momento un avversario al di là delle sue forze, anche se non è al top. Non è ancora il miglior Federer, ma certamente ha giocato un Tennis migliore rispetto a quello sfoderato contro Dominic Thiem nel primo match, dove aveva commesso troppi errori gratuiti.

Quanto a Berrettini, un bel primo set in cui ha costretto il 20 volte vincitore di Slam al tie-break, poi ha ceduto dinanzi alla classe ed all'esperienza di Federer (7-6 6-3 lo score): ci sta anche questo, per Matteo sono le prime Finals ed esserci è già una vittoria.

Per migliorare c'è sempre tempo quando si è giovani

Lo aveva detto a chiare lettere anche Novak Djokovic dopo la sua vittoria netta contro Berrettini nel match d'esordio. "Era molto teso, ma è normale. Lo ero anch'io quando ho disputato le mie prime Finals". Roger Federer dice più o meno le stesse cose proiettandole su se stesso: stavolta la lezione per Berrettini sta certamente nell'ascoltare le parole di chi ha vinto e stravinto tutto.

"Quando ero giovane gli avversari giocavano sulle mie debolezze, ma poi l'esperienza insegna a prendere forza da ciò che un tempo ti rendeva debole ed oggi, rispetto alle mie prime Finals, sono un giocatore migliore".

'Matteo può far male a chiunque con quel servizio'

Dal punto di vista della prestazione, Roger è soddisfatto.

"I progressi rispetto alla partita con Thiem ci sono stati, anche se non era stata del tutto negativa. Dovevo stare attento e giocare sicuramente meglio contro Matteo che può fare male a chiunque con quel servizio. Il giorno di pausa mi ha fatto bene, ho staccato e ricaricato le batterie". Anche perché dovrà dare il massimo nella prossima partita contro Novak Djokovic che quest'anno gli ha dato la delusione più grande con quella 'ferita' a Wimbledon che non si rimarginerà mai del tutto.

"Spero di giocare ancora meglio nella prossima partita e poi vedremo dove sarò in classifica. Certo la cosa più strana di questo torneo è tornare in campo dopo aver perso, ma ci sono abituato".

Le statistiche sono dalla sua parte

Non è la prima volta che Roger Federer inizia le Finals con una sconfitta, ma solo in una circostanza non raggiunse le semifinali: nel 2008 quando perse anche la seconda partita contro Andy Murray (dopo il k.o all'esordio con Gilles Simon). Nel 2007 si arrese al debutto a Fernando Gonzalez finendo addirittura per vincere il torneo, mentre nel 2013 e nel 2018 fu in grado di riscattare le disfatte contro Novak Djokovic e Kei Nishikori, ma in entrambi i casi venne eliminato in semifinale.