Sarà anche un torneo-esibizione, ma c'è stato tanto di vero ed agonisticamente valido nella sfida tra Stefanos Tsitsipas e Novak Djokovic, prima semifinale del Mubadala World Tennis Championship. Ha vinto il giovane greco dopo oltre due ore di battaglia, sfoderando il suo miglior Tennis già ammirato alle recenti Finals. Sull'altro fronte il serbo è apparso più nervoso del solito in determinati frangenti e, ad onor del vero, era visibilmente infastidito da una sindrome influenzale. Ciò non toglie nulla alla bella prestazione di Tsitsipas che ha chiuso in tre set in rimonta: dopo aver perso 3-6 il primo, infatti, ha conquistato il secondo parziale al tie-break e nell'ultimo si è imposto 6-4.

Djokovic parte benissimo

In realtà, se ci basiamo su ciò che si è visto nel primo set, in pochi davano una chance a Tsitsipas. Nole ha sbagliato pochissimo premendo sull'acceleratore già nel primi tre giochi: nel game di apertura ha annullato una palla break, poi ha strappato il servizio all'avversario e tenuto il suo senza colpo ferire portandosi subito su un devastante 3-0. La musica non cambia nei giochi successivi, Stefanos sbaglia fin troppo ed il numero due del mondo ottiene anche un secondo break portandosi a servire per il set sul 5-1. Qualche concessione di troppo prolunga il parziale che si chiude comunque sul 6-3 per Djokovic.

Intenso il secondo set, Tsitsipas lo chiude al tie-break

Nel secondo set sembra quasi che i due tennisti in campo si siano scambiati i ruoli: ora è Djokovic a sbagliare più del lecito, Stefanos ringrazia e si porta sul 5-1 tra gli applausi del pubblico di Abu Dhabi.

Guai però a vendere prima del dovuto la pelle dell'orso serbo, l'esperienza e la classe di cui è dotato lo rende vivo almeno fino a quando l'ultimo punto non viene messo a terra: inizia la sua incredibile rimonta che lo porta sul 5 pari ed il match a questo punto diventa esaltante. L'equilibrio permane e porta la contesa al tie-break, ma a sorpresa è il confuso Tsitsipas a ritrovare il bandolo della matassa e a mantenersi più lucido sugli scambi decisivi.

Il giovane ellenico mostra personalità e chiude a suo favore il tie-break sul 7-4 sistemando lo score del set sul 7-6 che apre le porte ad un altro parziale, quello decisivo.

Classe e personalità, finale meritata per il giovane greco

Il terzo set inizia in salita per Djokovic che perde il servizio e rischia di andare seriamente sotto dopo che Tsitsipas tiene il turno di battuta e conquista due palle-break nel terzo game: Nole le annulla e va a vincere, ottenendo un gioco importante che gli consente di restare agganciato.

Qui inizia però a manifestare segni di palese nervosismo anche a causa del raffreddore che non gli dà tregua (spesso è costretto a soffiarsi il naso, ndr). Cerca dunque soluzioni veloci, fin troppe palle corte che non mettono assolutamente in difficoltà il suo giovane rivale ed anche tanti errori che alla fine danno via libera al disinibito Tsitsipas. Il greco è consapevole di avere la partita saldamente in pugno, la chiude sul 6-4 e va a conquistare una finale meritatissima. Non è un torneo ufficiale, ma battere Djokovic è sempre prestigioso in qualunque sede.