Un primo set assolutamente fantastico con Federer strepitoso nei primi cinque game. Poi però è iniziata la partita di Djokovic che è riuscito a rimontare con una straordinaria prova di forza. Non c'è stata nessuna maratona, come accaduto a Wimbledon lo scorso luglio: al numero due del ranking Atp sono stati sufficienti tre set per domare Roger (7-6 6-4 6-3) e per conquistare una finale a Melbourne ampiamente pronosticata e decisamente meritata. Chiunque sarà il suo avversario (Thiem o Zverev, ndr), sarà difficile farlo scendere dal trono degli Australian Open.

Incredibile rimonta di Djokovic che vince al tie-break dopo essere stato sotto 1-4

Si parte con un game lunghissimo, ben otto minuti in cui Federer la spunta al servizio dopo aver annullato due break-point. Lo svizzero sembra in buone condizioni dopo l'infortunio nel match dei quarti contro Sandgren, anche se accusa qualche imbarazzo negli spostamenti laterali. Immediatamente dopo c'è il primo sussulto del match, Roger va a prendersi il primo break nel secondo gioco culminato con uno splendido passante giocato spalle alla rete, ma la partita ovviamente è ancora tutta da giocare e Djokovic risponde con il controbreak accorciando le distanze ed impedendo all'avversario di scappare. C'è da dire che Nole sembra abbastanza nervoso, forse sente la pressione di essere nettamente favorito in questa sua cinquantesima sfida con Federer e così, dopo un altro gioco piuttosto lungo, il serbo va a perdere nuovamente il servizio ai vantaggi dopo essere stato avanti 40-15 ed aver poi annullato due palle break.

Roger conduce dunque 3-1 e nel game successivo consolida il break portandosi sul 4-1: nessuno si aspettava un avvio così autoritario da parte del 20 volte vincitore di Slam. Djokovic sembra letteralmente nel pallone, nel sesto gioco va sotto addirittura 0-40, poi si aggrappa all'orgoglio e riesce a risalire annullando le tre palle break (sarebbe stato il terzo di fila) accorciando dunque le distanze, ma Federer tiene poi il servizio con due ace e due vincenti e si porta sul 5-2.

Il numero due del mondo tiene a fatica il suo turno di battuta vincendo l'ottavo game, adesso lo svizzero va a servire per il set e qui accade l'impensabile: Federer perde la prima di servizio ed il turno di battuta più importante del set, Novak respira sul 5-4 per il suo rivale e, successivamente, consolida il break ristabilendo la parità.

Un altro gioco al cardiopalma caratterizza questo elettrizzante primo set, Roger risale da una situazione di 15-40 e si garantisce quanto meno il tie-break sul 6-5 al quale si arriva dopo che il fuoriclasse elvetico giunge vicino alla vittoria del set, ma Djokovic si salva grazie alla prima di servizio. Il serbo domina letteralmente il game di spareggio chiudendo 7-1 e vince un set che lo aveva visto sull'orlo del baratro. Roger esce dal campo, probabilmente per un trattamento agli adduttori dopo l'infortunio rimediato nel match dei quarti di finale.

Nole allunga: 2 set a 0

Il secondo set inizia con Nole in battuta che lascia l'avversario a 15, Federer tiene il servizio ai vantaggi dopo aver annullato due palle break: 1-1.

Il 7 volte vincitore degli Australian Open sembra decisamente più sciolto rispetto al campione di Basilea sulle cui condizioni fisiche c'è un grosso punto interrogativo, nel gioco successivo la risposta di Federer è praticamente nulla e Djokovic tiene il servizio a zero. Il ''re'' si aggrappa poi al servizio per ristabilire la parità. L'andamento del parziale è molto più ''regolare'' rispetto al precedente, i turni di servizio vengono rispettati e dopo nove game Nole conduce 5-4, dunque ad un passo dal chiudere il set: ci riesce al termine di un gioco strepitoso in cui strappa il servizio a Federer ai vantaggi, stupendo il punto decisivo in allungo su una palla corta: 2 set a 0 per il serbo.

Niente da fare per Federer

Djokovic inizia al servizio nel terzo set e domina il gioco, nonostante Federer si mostri più aggressivo e propenso a scendere a rete. La risposta dello svizzero è energica, tiene la battuta a 30 e si porta in parità. L'equilibrio permane fino al sesto game, dove Nole risale da una situazione di 40-15 per Roger e riesce a strappare il break ai vantaggi portandosi sul 4-2. Il match sembra ormai in discesa per il serbo che va a vincere anche il settimo gioco recuperando lo 0-30 iniziale e portandosi sullo score di 5-2 che sembra metterlo al riparo da sgradite sorprese: per cambiare l'inerzia della partita, infatti, Federer avrebbe bisogno di un vero miracolo sportivo come quello che ha caratterizzato la sfida con Sandgren.

Intanto Roger tiene il servizio ed accorcia la distanza, Novak Djokovic va dunque a servire per la finale degli Australian Open e non sbaglia quasi nulla, lasciando a 30 il grande rivale. Ha vinto il tennista più forte e questo Djokovic è certamente l'uomo da battere in questo inizio 2020.