Il padre aveva raccontato una delle pagine più epiche dell'intera storia dello sport italiano. "Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi", in quell'indimenticabile pomeriggio al Giro d'Italia del 1949 Coppi vinceva la Cuneo-Pinerolo al termine della fuga solitaria più lunga della sua carriera e metteva l'ipoteca sulla maglia rosa. Mario Ferretti fu il 'cantore' di quel Ciclismo epico, suo figlio Claudio non poteva che ereditare dal padre la passione per lo sport, per il ciclismo, ma anche per il calcio.
Claudio Ferretti non c'è più, il giornalista e radiocronista romano si è spento all'età di 77 anni, il calcio dice addio a una delle ultime voci storiche che ha accompagnato tante domeniche italiane trascorse davanti alla radio. Erano i tempi in cui a scandire il pomeriggio di festa era soprattutto 'Tutto il calcio minuto per minuto'.
In Rai dagli anni '60
Claudio Ferretti entra nella grande famiglia Rai nel 1963, il 'figlio d'arte' viene assunto dall'emittente di Stato dopo aver vinto il concorso per radiotelecronisti. La sua voce diventa familiare negli anni '70 e '80 quando diventa protagonista di Tutto il calcio minuto per minuto per la quale tiene la sua prima radiocronaca nel 1966. Insieme a Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Alfredo Provenzali è una delle voci più popolari e amate della trasmissione che tavolta si ritroverà a condurre sostituendo Roberto Bortoluzzi.
Il calcio lo vede in 'prima linea', ma Ferretti segue anche l'atletica leggera e la boxe, tra l'altro sarà sua la radiocronaca di un grande evento pugilistico come il match valido per il campionato del mondo dei pesi medi tra Nino Benvenuti e Carlos Monzon combattuto a Roma nel novembre del 1970.
Il ciclismo sempre nel cuore
Ma Claudio è cresciuto con papà Mario e, dunque, a pane e ciclismo.
Gli eroi del pedale gli restano nel cuore e sarà lui che, in diretta dalla moto, seguirà per la Rai l'impresa di un altro Fausto del ciclismo al Giro d'Italia del 1975, il grande duello sullo Stelvio nell'ultima tappa tra Bertoglio e Francisco Galdos con quest'ultimo che giungerà primo al traguardo, ma dovrà lasciare la maglia rosa definitivamente sulle spalle del bresciano.
Al Giro torna alla fine degli anni '90, dal 1998 al 2000 condurrà il Processo alla Tappa ideato da Sergio Zavoli. Alla Tv era passato dieci anni prima, nel 1988 era stato alla conduzione del Tg3, oltre che al timone di trasmissioni come È quasi goal (con Sandro Ciotti), Anni azzurri, Telesogni e L’una italiana. Con la sua scomparsa si chiude dunque un'epoca, se ne va l'ultimo cantore storico di quella che Gianni Brera amava definire "arte pedatoria", compagno di lunghi ed emozionanti pomeriggi trascorsi sulle frequenze radiofoniche a inseguire un gol.