In attesa di conoscere il calendario ufficiale della Usta, arriva il via libera agli Us Open sul fronte politico. Dal proprio account Twitter, infatti, il governatore di New York ha dato il proprio placet per lo svolgimento del torneo. 'Gli Us Open si terranno nel Queens, a New York, senza pubblico - scrive Andrew Cuomo - dal 31 agosto al 13 settembre. La Usta prenderà straordinarie precauzioni per proteggere i giocatori e il personale, inclusi test massicci, pulizia aggiuntiva, spazio extra negli spogliatoi e alloggi e trasporti dedicati". Le condizioni, pertanto, sono quelle descritte in questi giorni e ampiamente anticipate da tutti gli organi di stampa: per la prima volta nella storia del Tennis un torneo del Grande Slam si disputerà a porte chiuse.
Gli Us Open saranno a tutti gli effetti il secondo Slam di stagione dopo gli Australian Open che si erano svolti regolarmente lo scorso gennaio.
The @usopen will be held in Queens, NY, without fans from August 31 to September 13.
The USTA will take extraordinary precautions to protect players and staff, including robust testing, additional cleaning, extra locker room space, and dedicated housing & transportation.
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) June 16, 2020
Probabili tre settimane no-stop di tennis
Messo al suo posto anche il penultimo tassello di questo complicato puzzle, manca quello decisivo della federtennis americana che dovrebbe ufficializzare il calendario di quella che, a tutti gli effetti, sarà una stagione ai minimi termini.
Della lunga estate sul cemento americano, a parte l'appuntamento più prestigioso, dovrebbe salvarsi solo il Masters di Cincinnati che, tra l'altro, traslocherà a Flushing Meadows nella stessa sede degli Us Open e, a tutti gli effetti, sostituirà i tradizionali tornei di preparazione. Il Masters 1000 dovrebbe iniziare il 15 agosto, condizionale d'obbligo fino a quando la Usta non ufficializzerà il calendario.
Tutti gli altri tornei sono destinati a saltare, compresi probabilmente anche i Washington Open. La 'combined' Cincinnati più Us Open fornirà agli 'orfani' del tennis tre settimane no-stop, prima di quella che sarà la ripresa anche in Europa sulla terra rossa.
'Big' in dubbio
Ma gli stessi fan della racchetta potrebbero non ammirare a Flushing Meadows i naturali favoriti.
Scontata l'assenza di Roger Federer dopo il secondo intervento in artroscopia al ginocchio destro nell'arco di pochi mesi, per il fuoriclasse svizzero il ritorno in campo è ormai fissato al prossimo anno. Fiato sospeso per quelle che saranno le decisioni di Rafa Nadal e Novak Djokovic, entrambi molto perplessi sia dal calendario troppo fitto (in pratica gli Us Open si concluderebbero una settimana prima dell'inizio del Roland Garros, che dovrebbe prendere il via il 20 settembre, ndr), sia dai rigidi protocolli ai quali i giocatori e uno staff che potrebbe essere ridotto al minimo indispensabile verranno sottoposti. Mentre lo spagnolo aveva lasciato un timido spiraglio aperto, il numero 1 del ranking è sembrato piuttosto categorico su "condizioni troppo estreme che renderebbero la situazione quasi impossibile".
Al 'partito' del forfait potrebbero aggiungersi anche Dominic Thiem e Sascha Zverev, ci sarà invece il nostro Jannik Sinner così come reso noto dal suo coach, Riccardo Piatti, in una recente intervista.