Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale di Ciclismo, racconta in un video realizzato per il sito de La Gazzetta dello Sport il percorso di gara del mondiale di ciclismo. La gara in linea per gli uomini si tiene domenica 27 settembre. Cassani definisce un sogno potere essere commissario tecnico della Nazionale in un mondiale in casa. Per di più in terre come quelle emiliano romagnole che il commissario tecnico conosce molto bene.

Cassani: 'Mi sono innamorato del ciclismo proprio qui a Imola nel 1968'

Davide Cassani racconta anche con un filo di emozione i suoi primi approcci col ciclismo.

Spiega che si è innamorato del ciclismo nel 1968 proprio in occasione del mondiale. ''Io mi sono innamorato del ciclismo proprio qui - spiega Cassani - al circuito di Imola quando il mio babbo mi portò a vedere il campionato del mondo vinto in quell'occasione da Vittorio Adorni. Ho ancora dei flash e dei ricordi forti di quel giorno: io ero tifoso di Felice Gimondi perché il mio babbo era tifoso di Gimondi. Ma quel giorno rimase indimenticabile per me perché quel giorno ho deciso che da grande avrei fatto il ciclista''.

Il ct Davide Cassani: 'Se un mese fa mi avessero detto che avrei fatto il ct con un mondiale qui mi sarei messo a ridere'

Davide Cassani spiega di vivere un sogno: ''Se mi avessero detto un mese fa che avrei fatto il ct in un mondiale con la salita di Mazzolano e la salita di Gallisterna mi sarei messo a ridere''.

Come noto, la decisione di disputare il mondiale di ciclismo in Italia è arrivata solo poche settimane fa dopo la rinuncia della Svizzera alla quale era stato assegnato il compito di organizzare la manifestazione.

Cassani poi racconta il percorso: ''È diverso da quello del 1968 - illustra - noi partiamo all'autodromo in senso inverso a come gira la Formula 1 e al campionato del 1968.

Rispetto a quel circuito solo i primi 5 km sono identici ma fatti in senso contrario. Si fa poi la salita di Mazzolano prima più ripida e poi più facile. Dopo la discesa si arriva a Riolo Terme, lì c'è uno dei pochi tratti pianeggianti del percorso. Poi c'è la salita Gallisterna, stretta con un tratto difficile, 1.300 metri e pendenze veramente toste.

Arrivi in cima, poi ci sono altri, 3 km di su e giù e un altro strappetto. Segue una discesa veloce in cui si scende senza mai toccare i freni e poi si rientra in autodromo''.

Cassani ritiene che l'ultimo giro possa essere molto selettivo: ''I corridori - spiega - avranno più di 250 km nelle gambe e tanto dislivello. Secondo me se uno arriva in cima all'ultimo giro con 15-20 secondi può anche arrivare da solo. Non è percorso per scalatori puri, corridori come Alaphilippe o Van Aert possono essere molto pericolosi''.