La Western Conference della Nba di quest’anno si sta rivelando come una delle più belle e imprevedibili di sempre. Il livello è molto alto e, con ogni probabilità, ci saranno molte escluse eccellenti.

Chi sta stupendo

Utah Jazz primi e Phoenix Suns secondi al giro di boa, a inizio stagione in pochi lo avrebbero pronosticato. I ragazzi di Quin Snyder hanno ottenuto due clamorose strisce di vittorie, la prima di 11 e la seconda di 9. Tanto entusiasmo intorno al team dello Utah non c’era dai tempi di John Stockton e Karl Malone.

Con l’arrivo di Chris Paul e la firma di Jae Crowder, i Phoenix Suns hanno voluto dire sin da subito “quest’anno ci siamo anche noi”, e lo stanno dimostrando.

Il ritorno ai playoff dopo 10 anni è ormai dietro l’angolo.

Bene anche gli Oklahoma City Thunder, clamorosamente in lotta per il play-in dopo aver venduto tutti i migliori giocatori per poter ottenere scelte “alte” ai prossimi Draft.

I team di Los Angeles

In casa Los Angeles Lakers la situazione non è delle migliori. Lebron e compagni hanno perso 5 delle ultime 7 partite, scivolando al terzo posto nella Western Conference, e l’infortunio di Anthony Davis è più grave del previsto. In più, quelli che lo dovrebbero sostituire non si stanno rivelando alla sua altezza, Kyle Kuzma in particolare.

I Clippers vogliono riscattare la cocente sconfitta nella bolla. A trascinarli c’è il duo Kawhi Leonard-Paul George, soprattutto quest’ultimo sta giocando molto meglio rispetto alla scorsa estate.

Le conferme

Subito dopo le due di Los Angeles ci sono i Portland Trail Blazers e i Denver Nuggets, rispettivamente quinti e sesti nella Western Conference.

McCollum e compagni hanno vinto le ultime tre partite prima dello stop. Damian Lillard segna da tutte le posizioni, Kanter si sta facendo valere sotto canestro, e Carmelo Anthony in uscita dalla panchina è un lusso che in pochi si possono permettere.

Denver hanno avuto un inizio complicato, ma poi, grazie alle giocate del duo Nikola Jokic-Jamal Murray, ha ripreso la strada giusta e ora punta alla quinta posizione.

Chi può migliorare

"Bene, ma non benissimo" è una frase che si addice perfettamente a New Orleans e ai Dallas Mavericks, rispettivamente undicesima e ottava compagine delle Western conference.

Zion Williamson e compagni sono appena dentro il play-in a una sola vittoria da Memphis, che però deve recuperare tre partite. Non convincono le rotazioni (molto corte) di coach Van Gundy. Nicolò Melli continua a non essere considerato.

Dallas deve si recuperare qualche partita, però troppe volte quest’anno ha dovuto fare affidamento alle capacità realizzative di Luka Doncic. Da migliorare assolutamente la fase difensiva.

Le altre californiane

I Golden State Warriors e i Sacramento Kings occupano rispettivamente la nona e la tredicesima posizione a Ovest.

I campioni Nba 2018 hanno finora un parziale 19-18 nel computo delle vittorie e delle sconfitte. Steph Curry è tornato alla grandissima dopo più di un anno di stop, mentre Nico Mannion sta trovando più spazio nelle rotazioni di Steve Kerr.

Dai Kings non ci si aspettava granché a inizio regular season, però era lecito immaginare che a questo punto stessero un po’ più attaccati al treno playoff, ma ormai sono destinati a restarne fuori per il quindicesimo anno consecutivo.

Le compagini texane

Grazie alle giovani leve, e all’esperienza di DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge, i San Antonio Spurs sono tra i candidati più forti ad andare ai playoff, dopo solo un’anno di assenza.

Gli Houston Rockets, al contrario, nonostante la cessione di Harden sembravano poter avere le carte in regola per poter ancora dire la loro, ma la squadra non ha ancora trovato la giusta alchimia, come testimoniato dalle 13 sconfitte consecutive.

Le altre

Memphis ha avuto un bel po’ di problemi con la Covid, ma è ancora ottava e con tre partite da recuperare.

Dopo aver sfiorato i playoff l’anno scorso, quest’anno sono decisi ad andarci.

Decisamente sotto le aspettative è finora Minnesota, il rookie Anthony Edwards è l’unica vera nota positiva di questa stagione.