Michael Magnesi vuole l'America e potrebbe anche meritarla. Per il momento merita la cintura di campione del mondo dei pesi superpiuma versione Ibo che ha difeso più che brillantemente sul ring del palazzetto Valle Martella di Zagarolo nel combattimento contro il sudafricano Khanyile Bulana. Anzi, definirlo combattimento è abbastanza pretenzioso, senza nulla togliere allo sfidante che si è letteralmente 'accartocciato' dopo appena 47 secondi del primo round di fronte un terrificante gancio destro del pugile laziale.
Pronti, via e Bulana va knock out
Lo chiamano 'Lone Wolf' e di una cosa siamo certi, Michael è davvero un lupo affamato. In ossequio al suo soprannome e nel tentativo di regalare uno show più 'americano' che mai, il 26enne di Cave si presenta sul ring con una maschera da lupo e due lupi in carne ed ossa. Poi inizia il combattimento e al primo affondo Magnesi si tiene la cintura senza colpo ferire. Il timer segna per l'appunto 47" quando il suo gancio destro si abbatte su Bulana che va rovinosamente al tappeto. A onor del vero il sudafricano si rialza quando l'arbitro ha appena contato otto, ma le classiche 'lampadine' sembrano troppo intermittenti per poter proseguire.
Per il confermato campione del mondo si tratta dunque della 19^ vittoria in altrettanti match, l'11^ prima del limite.
Si trattava, come già detto, della sua prima difesa del titolo mondiale conquistato al palasport di Fondi il 27 novembre dell'anno scorso dopo il successo per ko in cinque riprese ai danni del ruandese Patrick Kinigamazi.
'Non mi aspettavo di chiuderlo così presto'
Una vittoria per ko, Magnesi ovviamente ci puntava ma non si aspettava di finire così presto sotto la doccia da vincitore.
"Sicuramente mi aspettavo di chiuderlo prima del limite, ma non così alla prima ripresa, è stato spiazzante", ha commentato a caldo evidenziando l'ineluttabilità dei verdetti del ring quando ovviamente uno dei pugili non conclude il combattimento in piedi. "Sul ring non ci sono scusanti, ci sono quelli che fanno gli strafottenti al peso, ma poi arriva il momento della verità, c'è l'incontro".
Un gancio destro andato a segno, tra i colpi risolutori che Michael aveva studiato con cura. "Avevo studiato il mio avversario e mi è riuscito ciò che avevo pensato di fare, anche se mi sarebbe piaciuto fare qualche round in più". Magnesi sogna l'America e quel viaggio oltre oceano potrebbe arrivare quanto prima. "Io non vedo l'ora, aspetto solo una telefonata". Magari per combattere contro Oscar Valdez, imbattuto campione del mondo dei superpiuma versione WBC. "Sfidare Valdez? Combatterei contro di lui anche domani", dice Michael.