Come in quasi tutte le corse di questa primavera di classiche, anche la Freccia del Brabante ha regalato una giornata di grande Ciclismo e di intensa battaglia. La corsa belga ha ripercorso alcune delle strade che saranno affrontate anche nel prossimo Campionato Mondiale, con l’arrivo a Overijse dopo una sequenza continua di strappi e tratti di pavè che hanno decretato una netta selezione e portato alla ribalta i più forti. Nel penultimo giro del circuito Matteo Trentin ha provato un coraggioso assolo, ma si è visto poi raggiungere da Wout Van Aert e Thomas Pidcock, che nel finale ha battuto i compagni d’avventura in volata.

Freccia del Brabante, prima fuga con nove corridori

La Freccia del Brabante, classica belga che fa da ideale collegamento tra le corse sul pavè e quelle delle Ardenne, si è corsa il 14 aprile su un percorso di 202 km con un circuito finale ad Overijse. Il tracciato, molto tecnico e costellato di strappi in pavè, ha portato ad una corsa molto combattuta e divertente, con tanti attacchi fin dalle battute iniziali. Dopo qualche chilometro di scatti si è formata al comando una fuga di nove corridori, composta da Bryan Coquard, Andreas Leknessund, Kevin Van Melsen, Ludovic Robeet, Emmanuel Morin, Anders Skaarseth, Julian Mertens, Brent Van Moer e Jordi Meeus.

La Jumbo Visma del favorito Wout Van Aert ha tirato a lungo in testa al gruppo, spendendo tante energie nella fase centrale della corsa e lasciando così ben presto il suo capitano quasi da solo. La corsa si è riaccesa a circa 70 km dall’arrivo, quando dal gruppo sono riusciti a sganciarsi alcuni corridori, tra cui Remi Cavagna, Dylan Teuns, Benoit Cosnefroy, Toms Skujins, Sven Erik Bystrom e Robert Stannard.

Trentin prova da solo, ma Pidcock è il più forte

Per cercare di tenere sotto controllo una corsa così animata Van Aert è stato costretto a spendere già in queste fasi l’ultimo dei gregari rimasti al suo fianco. A circa 40 km dall’arrivo Tom Pidcock ha dato la svolta decisiva a questa Freccia del Brabante. Il 22enne britannico della Ineos è partito all’attacco sull’ennesimo muro in pavè, e solo Matteo Trentin e Wout Van Aert sono riusciti a rispondergli ed avvantaggiarsi con lui.

In breve sia il gruppetto con Cavagna che quello con Pidcock sono riusciti a riportarsi sulla testa della corsa e nel penultimo giro del circuito Matteo Trentin ha cercato l’attacco solitario guadagnando una ventina di secondi. L’ex Campione Europeo ha approfittato inizialmente di un gruppo inseguitore composto solo da corridore isolati, senza nessun compagno di squadra a sacrificarsi per il capitano, ma Pidcock ha rimescolato le carte partendo nuovamente insieme a Van Aert su un muro in pavè. In testa si è così formato un terzetto con i corridori apparsi più forti, Tom Pidcock, Wout Van Aert e Matteo Trentin.

Il terzetto ha guadagnato una trentina di secondi di vantaggio sugli inseguitori, tra cui Teuns è parso il più brillante mancando di poco l’aggancio sull’ultimo dei muri in programma.

Nel finale i tre battistrada hanno rallentato fino quasi a fermarsi, rischiando di essere raggiunti, finchè Van Aert ha lanciato il suo sprint. Il belga, chiaramente il favorito in una soluzione di questo tipo, è stato però sorprendentemente affiancato e passato da Tom Pidcock, che sulla carta appariva come il più debole dei tre allo sprint. Invece il giovane corridore britannico è andato a vincere alla grande, segnando la prima vittoria in carriera e confermando il suo talento che lo può lanciare tra i grandi delle classiche per il prossimo decennio. Van Aert ha raccolto il secondo posto davanti ad un Trentin ormai stanco dopo la fuga solitaria. Schelling ha invece battuto il gruppetto inseguitore, con Skujins e Stannard a seguire.