Jannik Sinner è caduto sul filo di lana, arrendendosi a Hubert Hurkacz nella finale dei Masters 1000 di Miami. Una delusione per i tifosi italiani che lo stavano spingendo virtualmente alla conquista del trofeo, anche se aver raggiunto la finale è già un risultato importante per un atleta di 19 anni.

Da quando è stato costituito l'attuale circuito tennistico nel 1990 (gli Atp Masters 1000 allora si chiamavano Atp Championships Series), Sinner è il secondo italiano a giungere in finale dopo Fabio Fognini, che nel 2019 vinse a Montecarlo ed è stato il più giovane in assoluto tra i tennisti italiani a riuscirci, così come con il successo a Sofia dello scorso anno è diventato l'italiano più giovane a vincere un torneo nell'era Open.

Tra coloro che gli pronosticano un grande futuro, nemmeno tanto lontano, c'è Adriano Panatta: per l'ex numero 1 del Tennis italiano Sinner vale già i top 10.

'Ultimamente non ho visto un tennista tirare così forte'

Sinner è molto forte e questo è un dato di fatto per Panatta. "Si tratta di un giocatore strabiliante per la sua età - evidenzia l'Adriano nazionale ai microfoni di Radio 2 - ed è incredibile come imposta i match soprattutto dal punto di vista mentale. Ultimamente non ho visto un tennista tirare così forte quanto lui e nel gioco da fondo campo è quasi imbattibile, è al livelli di Djokovic, Nadal e Federer". Qui scatta il paragone con Borg, contemporaneo di Panatta, che però il vincitore del Roland Garros 1976 rigetta con decisione: "Non si può fare un paragone perché noi giocavamo un tennis molto più lento.

Ricordate 'Gattone' Mecir? Lui tirava a un quarto della velocità di Jannik Sinner.

'Jannik sembra Pippo di Walt Disney, eppure tira bordate pazzesche'

Qualcuno lo accosta a Sampras, ma anche in questo caso secondo Panatta non è il paragone giusto. "Sampras era un giocatore straordinario, ma anche un po' pesce lesso. Le volte che ho parlato con lui non sapevo cosa dire".

Poi un accostamento singolare: "Fisicamente sembra Pippo di Walt Disney, perché è longilineo e un po' dinoccolato, eppure tira bordate pazzesche". La sua arma vincente sono le doti tecniche secondo l'analisi di Panatta. "Quando hai la tecnica non ti servono i muscoli, poi lui è ancora molto giovane, non ha nemmeno la barba".

I margini di miglioramento

Come tutti i giocatori giovani, anche Sinner possiede ampi margini di miglioramento. "Gli mancano ancora tante cose, ad esempio va in difficoltà quando deve ammorbidire e commette troppi errori con il dritto nel momento in cui l'avversario cambia ritmo". Non è un giocatore che va spesso a rete, questo è evidente. "Cerca sempre di finire da fondo campo - aggiunge Panatta - però devo dire che serve bene". Inoltre, dal suo punto di vista "già vale i primi 10 giocatori del mondo" e, dunque, potenzialmente è un top 10 già a 19 anni. Il futuro dipende esclusivamente da lui, dal suo processo di crescita.

La domanda che tutti si pongono riguarda gli Slam, se Sinner riuscirà a emulare Panatta nella storia del tennis italiano: "Magari vince il suo primo Slam quest'anno o magari il prossimo, per me ha tutte le carte in regola per disputare una carriera da top a livelli mondiali. Naturalmente è ancora giovane, dunque non possiamo saperlo oggi, nella vita non si sa mai".