Diverse cadute sono avvenute sul finire della quinta tappa del Giro d'Italia che prevedeva la partenza da Modena e l'arrivo a Cattolica. Esse hanno acceso di nuovo il confronto sulla sicurezza dei ciclisti e dei percorsi della gara. Fra i corridori coinvolti nelle cadute c'è stato anche Landa.
Mario Cipollini, ex ciclista campione del mondo, in un video sulla sua pagina Facebook, commenta queste cadute ponendo come tema al centro del dibattito la necessità di trovare un punto di mediazione tra organizzatori delle corse e corridori al fine di salvaguardare la loro salute.
Cipollini sottolinea poi che pali non protetti a 3 km da arrivo non ci devono essere.
Mario Cipollini: 'Questo tema è una roba vecchia'
"Dopo la tappa di Cattolica - spiega il Re Leone - in tanti mi avete chiesto di dire la mia sulle cadute. E' una storia vecchia tra organizzatori e corridori. Sempre esistita questa lotta, gli organizzatori non tengono conto di alcune situazioni pericolose che i corridori si trovano ad affrontare. Credo che la cosa migliore sarebbe trovare un punto di incontro tra ciclisti e organizzazione: il Ciclismo ha tra le sue caratteristiche quella del rischio che fa parte del nostro mestiere".
Cipollini ha poi proseguito: "Tante volte durante la mia carriera, quando succedevano cose estreme, mi chiedevo se era veramente giusto correre questi tipi di rischi.
Tipo in certe situazioni a velocità folle con fango e foglie. In un'era della tecnologia come questa che viviamo si possono fare cose incredibili".
L'ex campione del mondo: 'Pali e paletti non protetti a 3 km da arrivo non ci devono essere'
"Senza entrare nel merito di cosa fanno gli organizzatori - prosegue Super Mario - gli organizzatori vanno a Cattolica perché in quel momento si cerca a Cattolica di pubblicizzare se stessi.
E per fortuna che è così. Vanno però protetti il più possibile i corridori. Le rotonde e le curve fanno parte del nostro mondo, le cadute a Cattolica sono avvenute però in un rettilineo. A mio avviso le possiamo definire "disattenzione". Ma vorrei permettermi di dire a chi non è stato ciclista professionista che curve e rotonde mettono il gruppo in fila indiana, invece in rettilineo il caso è diverso".
"Una convivenza tra organizzatori e corridori deve essere trovata ma pali e paletti non protetti a 3 km da arrivo non ci devono essere però. Non so se è negligenza o perché il risparmio è il primo guadagno. E mi rivolgo ai corridori: avete un potere enorme ma deve essere organizzato molto meglio. E direi agli organizzatori di mettere persone in grado di proteggerli al meglio i ciclisti. Mi spiace tanto per Landa che ci avrebbe fatto divertire molto invece deve andare a casa, purtroppo il ciclismo è così ed è successo a tanti campioni in passato", ha poi concluso Cipollini.