Da pochi giorni si è conclusa l'esperienza di Davide Cassani da Commissario Tecnico della nazionale di ciclismo. L'ultima gara, quella valevole per i mondiali, non è andata come sperato, con gli azzurri che nulla hanno potuto contro il francese Alaphilippe, dominatore della gara. L'ex allenatore, nelle scorse ore, ha voluto però postare un lungo messaggio sulle sue pagine social, rispondendo a tutti coloro che hanno criticato il suo lavoro e quello degli azzurri. Cassani, in particolare, si è detto orgoglioso di come hanno lavorato i propri ragazzi durante i mondiali.

'Oggi il mondo va così: se vinci sei un fenomeno, se perdi sei una nullità'

Cassani ha esordito dicendosi pieno di orgoglio per la prestazione dei ragazzi, che hanno corso "mettendoci l'anima". Davide ha proseguito asserendo che oggi il mondo "va così", tendendo a considerarti un "fenomeno" quando vinci per poi scaricarti alla prima sconfitta. In particolare, subito dopo una vittoria "servirebbe un treno con 100 vagoni per far salire tutti", compresi i "ruffiani e iprociti". Non appena si perde, invece, si tende a essere considerati come "cretini", "brocchi" e "falliti". L'ex C.T ha voluto rimarcare la sua esperienza, ricordando di aver partecipato a nove mondiali come corridore e a otto come allenatore.

Per questo motivo, Cassani ha affermato di sapere il significato della vittoria e della sconfitta. Davide ha poi dato spazio a una lunga cronaca di quello che è accaduto in gara, ricordando le varie cadute (di Matteo Trentin di Ballerini) e le sfortunate forature (occorse a Diego Ulissi e a Gianni Moscon).

'Quando offendete me per non aver vinto il mondiale, in realtà state offendendo i ragazzi'

Cassani ha poi tagliato corto, dicendosi poco interessato alle critiche che provengono dagli odiatori. A questi ha però voluto lanciare un messaggio: "Non vi rendete conto che quando offendete me per non aver vinto un mondiale, in realtà state offendendo i ragazzi".

L'allenatore ha dunque sottolineato come l'atteggiamento dei propri ragazzi fosse sempre quello di ricercare la vittoria, correndo dando l'anima, onorando la maglia e pensando sempre alla squadra. Alla fine il trionfo non è arrivato solo perché qualcuno "è andato più forte". Al di là del risultato finale, comunque, Cassani ha affermato che i propri ragazzi sono stati dei veri uomini, al punto da paragonarli a dei veri e propri leoni: "Io ho diretto i leoni veri, non quelli da tastiera". Per questo motivo, Cassani ha concluso il proprio messaggio dicendosi "sereno", ricordando come domenica, dopo la gara, abbia abbracciato "uno per uno" tutti gli azzurri: "Il loro grazie rimarrà per sempre scalfito nel profondo del mio cuore".