Crescenzo d'Amore è stato un ciclista su strada fino al 2011, divenendo Campione del Mondo nel 1997 nella categoria Juniores su strada. Dopo una carriera intensa, ma con molti alti e bassi, ha trovato davanti al suo cammino un brutto ostacolo da superare: la malattia.
'Mi sono sottoposto al trapianto del midollo, lotto ormai da tre anni'
Ai microfoni di Tuttobiciweb il napoletano Crescenzo d'Amore ha raccontato il calvario che sta subendo da quando ha scoperto di essere malato.
L'ex ciclista sta lottando contro una linfoma. "Mi sono sottoposto al trapianto del midollo, lotto ormai da tre anni" ha dichiarato, raccontando di aver affrontato anche diverse sedute di chemioterapia.
Crescenzo ha scoperto nel 2017 di essere malato dopo un viaggio a Lourdes e fortunatamente la malattia non era ancora in fase avanzata.
Ogni sei mesi l'ex ciclista si sottopone a una Pet (Tomografia a emissione di positroni) e a varie Tac (Tomografia computerizzata), in quanto devono passare cinque anni prima che si possa dichiarare completamente guarito dal linfoma.
Parlando del Ciclismo attuale Crescenzo d'Amore ha manifestato molta stima e ammirazione nei confronti delle nuove generazioni, ma al tempo stesso si fa un autocritica dicendo che nella sua carriera sportiva non si è mai fidato delle persone, prendendo di conseguenza scelte di testa propria, che a volte non hanno portato a grandi risultati: "Se avessi ascoltato un tecnico come Roberto Damiani avrei corso a lungo, Ero molto giovane, potevo vincere molto di più, dovevo ascoltare chi avevo intorno a me".
La carriera di Crescenzo d'Amore
Corridore con ottime caratteristiche da velocista, incomincia fin da subito ad avvicinarsi al mondo del ciclismo a soli 11 anni. Nel 1997 vince nella categoria Juniores il Campionato Mondiale su strada di San Sebastian.
Dopo la vittoria del mondiale gareggia per due anni in toscana prima con la Casini-Vellutex, poi nella Grassi-Mapei, finendo poi nel 1999 nella Vicenza-Bionde.
Nel 2000 incomincia a vestire la maglia da ciclista professionista con la Mapei-QuickStep e riesce a vincere una tappa alla Vuelta dell'Argentina.
Nel 2002 si trasferisce alla Cage Maglierie-Olmo con cui però non ottiene vittorie per ben due anni fino al 2004, quando si trasferisce all'Acqua e Sapone-Caffè Mokambo vincendo una tappa della settimana internazionale di Gino Bartali e Fausto Coppi.
Vanta due partecipazioni anche al Giro d'Italia del 2003 e del 2004, dove ottiene alcuni piazzamenti importanti come due terzi posti nella tappa di San Donà di Piave nel 2003 e ad Alba nel 2004.
Inizialmente si ritira nel 2007, ma poi ritorna nel 2011 per gareggiare con la maglia dell'Androni Giocattoli, terminando la carriera proprio in quell'anno.