Mario Cipollini, ciclista professionista dal 1989 al 2005, che in carriera ha ottenuto numerosissimi trionfi e vittorie tra cui anche un mondiale, questo mercoledì 5 gennaio, ha reso noto (con un post sul suo profilo ufficiale Facebook) di aver recentemente scoperto di aver convissuto, durante la sua carriera, con una piccola anomalia cardiaca genetica.

'Sensazione indescrivibile, una sorta di inconscia amarezza'

Mario Cipollini ha pubblicato un post ritraente una foto della radiografia del proprio cuore, con un cerchio a localizzare la sede dell'anomalia.

L'ex corridore ha così esordito affermando come "parta tutto dal cuore", sottolineando poi come nel Ciclismo sia fondamentale la resistenza, che condiziona tutte le performance sportive.

Tuttavia la resistenza, come evidenziato dallo stesso corridore, è "legata a doppio filo" dalla capacità del cuore. Ed è qui che arriva l'annuncio: Cipollini, infatti, ha scritto di aver scoperto all'età di 52 anni di aver sempre corso nella sua carriera a livello agonistico "con un piccolo difetto genetico" al cuore. Ciò, come ammesso dallo stesso ex corridore, gli conferisce una "sensazione indescrivibile", una sorta di "inconscia amarezza".

Tale anomalia - come ha voluto rendere noto lo stesso Cipollini - avrebbe potuto creare dei momenti di "blocco" nella carriera durante i momenti di massimo sforzo.

'Cosa avrei potuto fare senza questa anomalia?'

Ad aver scoperto l'esistenza di questa anomalia è stato il professor Roberto Corsetti, definito dallo stesso Cipollini come un "grande amico" oltre che un numero uno della cardiologia sportiva. In particolare, l'ex atleta ha voluto rendere noto di aver sofferto per diverso tempo di vari malesseri, cosa che lo ha spinto a effettuare delle analisi diagnostiche.

Nel 2019, a Cipollini era stata diagnosticata un' infiammazione cardiaca definita dall'ex ciclista come "indescrivibile", che era stata innescata da una miocardite. Alla fine di quello che Cipollini ha definito un "complesso percorso diagnostico" è stato poi diagnosticato il "difetto".

Cipollini ha poi mostrato di avere qualche rimpianto.

Mario, in particolare, si è chiesto cosa avrebbe potuto fare in carriera se tale anomalia non fosse stata presente. Riflessione, questa, che lascia intendere come tale difetto cardiaco abbia forse influito sulle prestazioni sportive. Cipollini ha voluto terminare il suo post dichiarando che è vero che "occorre guardare il bicchiere mezzo pieno", ma è anche vero che un po' di rammarico è normale se si pensa che "il bicchiera sarebbe potuto essere anche completamente pieno".