Paolo Savoldelli è da qualche anno lontano dal giro del ciclismo ma, nonostante questo, è impossibile dimenticare l'importanza che il suo nome ha avuto per il mondo delle ruote italiane. Tra i discesisti più forti di sempre, in carriera "il Falco" ha portato a casa dei grandi successi come la vittoria di due Giri d'Italia (2002 e 2005).

Recentemente intervistato dal sito sportivo Oasport, Savoldelli ha voluto commentare lo stato attuale del ciclismo, sia a livello nazionale che a livello internazionale.

'All'Italia manca un corridore da corse a tappe'

Da diversi anni, nonostante alcuni risultati ottimi, il movimento ciclistico italiano sta mancando in alcuni e specifici contesti sportivi. In particolare, da diversi anni un italiano non vince un grande Giro a tappe o la corsa iridata. Il 'Falco', a questo proposito, ha sottolineato come all'Italia manchi un corridore ''da corse a tappe'', ricordando però come non manchino dei ciclisti adatti alle corse di un giorno: ''Non siamo poi messi così male, anzi''.

Savoldelli ha poi proseguito, affermando che corridori come Caruso o Nibali siano orami avanti con l'età. In particolare, secondo il discesista Nibali ha ''superato la sua fase migliore e credo sia in declino fisicamente''.

A causa di questo, Savoldelli si è detto convinto che difficilmente Lo Squalo potrà portare a casa un altro Grande Giro. Da qui, l'augurio: ''Spero che il nostro movimento possa trovare qualche giovane su cui puntare nelle corse a tappe''.

'Secondo me Tadej ha ancora 6/7 anni di carriera'

In merito alla situazione internazionale del Ciclismo, Savoldelli ha mostrato di avere decisamente pochi dubbi, spendendo parole di vero e proprio elogio verso Tadej Pogacar: ''Non ho mai visto un corridore del suo livello capace di vincere su terreni diversi''.

In particolare, lo sloveno ha mostrato una superiorità definita dall'azzurro come ''mostruosa''. Nonostante la giovane età del vincitore delle ultime due edizioni del Tour, comunque, secondo Savoldelli, Pogacar ha davanti a se ancora ''sei o sette anni di carriera''.

L'ex professionista, infatti, ha affermato come il ciclismo moderno abbia introdotto la tendenza ad ''andare forte sin da giovanissimo'', rendendo di conseguenza molto più difficile rimanere costante nel corso degli anni.

Savoldelli, poi, ha sottolineato come l'essere umano sia simile a una macchina, con la quale ''più chilometri fai e prima si ferma''. Al di là di questo, comunque, Savoldelli ha un'idea molto chiara su Pogacar: ''Se va avanti così difficilmente troveremo corridori in grado di fare quello che sta facendo oggi Tadej''.