Vince ancora la Ineos in questa campagna di classiche del nord davvero inedita ed esaltante per il team britannico. Dylan Van Baarle, corridore poco appariscente ma di grande sostanza, ha messo le mani sulla Parigi-Roubaix, continuando il filotto vincente iniziato con l'Amstel di Kwiatkowski e proseguito con la Freccia del Brabante di Sheffield. La corsa è stata costruita proprio dalla Ineos con un copione di intensità straordinaria, che alla fine ha portato ad una media record di quasi 46 chilometri orari. Lo squadrone britannico ha spezzato subito il gruppo, poi ha continuato a presidiare con tanti corridori le posizioni di testa, fino a quando Van Baarle è riuscito ad anticipare le mosse di Van Aert e Van der Poel.

Negli ultimi venti chilometri, l'olandese della Ineos ha poi staccato tutti i compagni d'avventura, legittimando la vittoria con un assolo di grande forza.

Parigi-Roubaix, il gruppo si spezza

La Parigi-Roubaix ha regalato una corsa di straordinaria intensità agonistica, con oltre duecento chilometri senza mai un attimo di tregua. Nelle fasi iniziali, prima ancora di entrare nei primi settori di pavè, il gruppo si è spezzato un due sotto l'impulso della Ineos, che ha approfittato di un tratto di percorso esposto al vento.

Lo squadrone britannico si è trovato davanti in massa, mentre i principali favoriti della vigilia, Van der Poel, Van Aert, Kung e Pedersen, sono tutti rimasti nella seconda parte del gruppo. La corsa è così diventata un braccio di ferro tra i due tronconi del plotone, con Groupama e Alpecin molto attive nella rincorsa.

I primi settori di pavè hanno rimescolato la situazione, tra cadute, forature e incidenti vari.

Anche Ganna è stato rallentato da un paio di forature, dopo una prima parte di corsa da grande protagonista. I due gruppi si sono via via sempre più selezionati con il passare dei chilometri e del pavè, finchè poco prima della Foresta di Arenberg sono rimasti al comando i soli Mohoric, Ballerini, Pichon, Devriendt e Casper Pedersen.

Ballerini ha poi avuto la sfortuna di forare nella Foresta, il tratto più iconico e caratteristico della Roubaix, in cui anche Wout Van Aert è stato rallentato da un incidente meccanico. Il gruppo ha però rallentato uscendo da questo settore di pavè, e il belga della Jumbo ha avuto l'opportunità di rientrare. Van Aert, arrivato a questa Parigi-Roubaix dopo lo stop dovuto alla Covid-19, è entrato direttamente in azione poco più avanti, con una serie di attacchi, soprattutto nelle parti asfaltate. Mathieu Van der Poel è invece rimasto sempre guardingo, una strategia già adottata al Fiandre ma che stavolta si è poi svelata in una giornata negativa per il campione olandese.

Van Aert spezza il gruppo, ma l'assolo vincente è di Van Baarle

A determinare la selezione decisiva nel gruppo dei favoriti è stata un'accelerazione di Van Aert nel difficile tratto di pavè di Mons en Pevele. Il belga ha dimostrato di aver superato i dubbi con cui si era avvicinato ala corsa, portando via un gruppetto comprendente Kung, Van der Poel, Van Baarle, Turner, Stuyven, Lampaert, Senechal, Petit e Trentin, poi rimasto attardato per una foratura.

Intanto, in testa alla corsa, uno scatenato Mohoric è rimasto con il solo Devriendt agganciato a ruota, ma anche lo sloveno ha avuto la sfortuna di forare e di essere raggiunto dagli inseguitori. Il marcamento tra Van Aert e Van der Poel ha finito per aprire le porte ad una serie di attacchi, che hanno lanciato in avanscoperta Van Baarle, Lampaert e l'inesauribile Mohoric.

Il terzetto è tornato su Devriendt, accumulando un vantaggio di una trentina di secondi sugli inseguitori, dove Van Aert è finalmente riuscito a sganciarsi dopo una lunga serie di scatti.

In un tratto di asfalto il belga ha scoperto la debolezza di Van der Poel, che è stato costretto a piegarsi. La rincorsa di Van Aert alla testa della corsa è stata però tardiva e insufficiente. Nel tratto di Champin en Pevele, infatti, Van Baarle ha piazzato il suo forcing ed è riuscito a staccare tutti i compagni d'avventura.

Una volta rimasto solo, il corridore della Ineos ha impresso un ritmo sempre più incisivo, e Van Aert, in compagnia di Kung e Lampaert, si è dovuto accontentare di rientrare in corsa per il podio raggiungendo Mohoric e Devriendt. Il finale ha offerto ancora altre emozioni. Lampaert è finito nelle retrovie dopo una caduta provocata da un contatto con uno spettatore. Van Baarle ha avuto tutto il tempo di godersi la passerella conclusiva nel velodromo, regalando la prima Parigi-Roubaix alla Sky/Ineos.

Van Aert ha vinto facilmente lo sprint per la seconda piazza davanti a Kung, sempre più convincente uomo da classiche, con un immenso Mohoric che si è dovuto accontentare del quinto posto dietro a Devriendt, sorpresa della corsa. Van der Poel è arrivato stanco e vinto, senza neanche fare lo sprint per il piazzamento, ed ha concluso al nono posto.