Il 28 luglio 1980 è una data che viene ricordata fra gli sportivi italiani come una delle più importanti e significative: in questo giorno, esattamente 42 anni fa, infatti Pietro Mennea conquista la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Mosca nei 200 metri piani, portando così l'Italia sul gradino più alto del podio. Dietro di lui, al secondo posto per due centesimi, arriva l'inglese Wells.

Pietro Mennea corre i 200 metri piani in 20''19 al grido di “recupera recupera recupera!” del telecronista Rai, dopo un inizio gara che sembrava in salita per l'atleta italiano.

Un record imbattuto per 17 anni

Pietro Mennea ha anche detenuto per 17 anni il record del mondo sui 200 metri piani con il tempo di 19''72, conquistato nel 1979 a Città del Messico, per 17 lunghi anni.

Ad infrangerlo nel 1996 è l'americano Michael Johnson con un tempo di 19''66 ai trials statunitensi con 19"66 (36,62 km/h), poi migliorato ai Giochi olimpici di Atlanta con 19"32.

L'attuale record mondiale è di di Usain Bolt con 19"19.

La freccia del sud: le origini e il debutto

Pietro Mennea, soprannominato “la freccia del sud”, nasce il 28 giugno 1952 a Barletta in provincia di Bari da una famiglia di umili origini. Diplomatosi ragioniere, fin da giovanissimo mette in mostra le sue doti atletiche.

Debutta nei campionati europei del 1971, a soli 19 anni, conquistando un sesto posto nei 200 metri piani e una medaglia di bronzo nella staffetta 4x100.

Successivamente partecipa alla Olimpiadi di Monaco nel 1972, conquistando un terzo posto e la medaglia di bronzo. Due anni dopo, nel 1974, ottiene un risultato migliore agli europei di Roma, conquistando l'argento nella staffetta e nei 100 metri e l'oro nei 200 metri.

Nel 1976 si svolgono le Olimpiadi di Montreal, ma Pietro Mennea, sfiduciato da alcune prestazioni opache, decide inizialmente di non parteciparvi. Solo alla fine, convinto dall'opinione pubblica, vi partecipa, ma senza conquistare nessun titolo. Nel 1978 partecipa agli europei di Praga, vincendo sui 200 metri, la sua specialità.

Nello stesso anno vince sui 400 metri agli europei indoor. È il 1979 che lo consacra recordman mondiale a Città del Messico. Nello stesso anno Pietro Mennea vince anche nella sua città, Barletta, strappando un tempo di 19''96, dimostrando di poter vincere sia in alta quota, sia sul livello del mare. Questo record rimarrà inviolato fino al 1983.

Nel 1980 conquista l'oro alle Olimpiadi di Mosca, ma nel 1981 annuncia il suo ritiro per motivi di studio. Cambia nuovamente idea e l'anno successivo partecipa agli Europei, ottenendo solo un quarto posto come staffettista. Nel 1983 detiene un nuovo record mondiale, correndo i 150 metri su pista e strappando un tempo di 14''8, record che ad oggi rimane ancora imbattuto.

Nello stesso anno partecipa ai mondiali di Helsinki, ottenendo l'argento nella staffetta e il bronzo nei 200 metri, e nel 1984 alle Olimpiadi di Los Angeles, da cui esce senza medaglia. Mennea annuncia nuovamente il suo ritiro, decisione che viene nuovamente cambiata. Nel 1988 all'età di 36 anni partecipa alle Olimpiadi di Seoul, uscendone nuovamente senza titoli dopo essersi ritirato dopo le qualificazioni.

La vita privata

Laureato in scienze politiche, Pietro Mennea è stato anche commercialista e avvocato, nonché scrittore di diversi libri. È stato anche direttore generale della Salernitana nella stagione 98/99 e deputato del parlamento europeo dal 1999 al 2004. Nel 2006 insieme alla moglie fonda l'associazione “Pietro Mennea”, una Onlus per dare aiuto e assistenza alle associazioni sportive.

Pietro Mennea si è spento a Roma il 21 marzo 2013, all'età di 61, a causa di un male incurabile. Le sue spoglie riposano al cimitero Flaminio di Roma.