È successo un po' di tutto nella quinta tappa del Tour de France, l'attesa e temuta frazione che affrontava alcuni tratti di pavé della Parigi-Roubaix. Come previsto la corsa è stata contrassegnata da cadute, incidenti, forature ed episodi vari che hanno messo in difficoltà anche molti pretendenti alla classifica finale, a partire da Primož Roglič. Il campione sloveno è infatti caduto ed ha perso più di due minuti da un incontenibile Tadej Pogačar, che ha dimostrato di essere più che mai a suo agio anche in questo particolarissimo contesto di gara.

La tappa si è decisa con una fuga da lontano che ha premiato Simon Clarke, mentre Wout van Aert ha mantenuto la maglia gialla dopo una giornata sfortunata e durissima, ma in cui ha tirato fuori la classe e la scorza del campione vero.

Il Tour de France all'esame del pavè

Dopo quattro anni il Tour de France ha riproposto nel suo percorso il pavé, con tutte le insidie e i pericoli di un terreno che molti corridori da corse a tappe non sono abituati ad affrontare.

Questa attesissima quinta tappa si è accesa subito a velocità sostenute con una fuga di Magnus Cort Nielsen, Neilson Powless, Alexis Gougeard, Taco van der Hoorn, Simon Clarke ed Edvald Boasson Hagen.

Il gruppo non ha concesso più di 3 - 4 minuti, ma i battistrada hanno impostato un passo molto deciso che ha permesso loro di dare sostanza al tentativo.

Già prima di entrare nei primi tratti di pavé la corsa ha iniziato a proporre una serie di episodi che hanno condizionato tutta la giornata. Wout van Aert è finito a terra ed è sembrato un po' in difficoltà nel riprendere la corsa. Anche Peter Sagan è scivolato ed è rimasto attardato, mentre Mathieu van der Poel si è presto fatto da parte, confermando di non essere in grande forma in questo avvio di Tour de France.

Il pavé, tra una nuvola di polvere, ha poi selezionato chilometro dopo chilometro il gruppo principale, in cui Tadej Pogačar si è mosso tutto solo con grande padronanza e sicurezza.

La sfortuna della Jumbo Visma

La Quick-Step ha dato qualche accelerata nei primi tratti di pavé, poi anche la Bora si è fatta vedere con insistenza nelle posizioni di testa, ma a decidere la tappa sono state le cadute e gli incidenti meccanici più che le azioni di attacco. Jonas Vingegaard è stato costretto a una sosta per cambiare bicicletta ed ha perso molto terreno. Anche Wout van Aert si è fermato per attenderlo e aiutarlo e, nonostante la caduta rimediata nelle fasi iniziali, ha dato un contributo determinante per salvare la situazione del compagno danese.

La giornataccia della Jumbo-Visma ha però trovato il suo episodio clou nella caduta di Primož Roglič, avvenuta in un tratto di asfalto caratterizzato da uno spartitraffico. Lo sloveno è sprofondato ancora più indietro di Vingegaard e la Jumbo ha dovuto fermare altri corridori per impegnarsi in un inseguimento su due fronti.

Davanti intanto, Tadej Pogačar è salito in cattedra in un tratto di pavé a una ventina di chilometri dall'arrivo. Il fuoriclasse della UAE, che ha corso tutta la tappa senza compagni intorno, ha accelerato e solo un grande specialista come Jasper Stuyven è riuscito a seguirlo.

Pogačar ha fatto un vero show nell'ultima parte della tappa, ma gli ultimi reduci della fuga iniziale sono riusciti a raggiungere il traguardo per giocarsi il successo.

Powless ha provato a sorprendere tutti all'ultimo chilometro, ma Boasson Hagen è andato a riprenderlo, finendo per favorire Taco van der Hoorn e Simon Clarke, che si sono contesi la tappa in una volata allo stremo delle forze. Con un colpo di reni ben assestato, è stato Clarke ad avere la meglio e a regalare il primo successo al Tour alla Israel.

Van Aert salva la maglia gialla

Pogačar e Stuyven sono arrivati a 51'', mentre il gruppo di Vingegaard e Van Aert ha rimontato forte nel finale, andando a riprendere gli altri uomini di classifica, tra cui Quintana e Vlasov, per limitare il distacco a 1'04''. Roglic non è invece riuscito a riparare alla situazione creata dalla caduta ed ha pagato un pesante ritardo di 2'59'' che sembra già compromettere le velleità di vittoria finale.

Altro sconfitto di giornata tra gli uomini di classifica è stato Ben O'Connor, attardato da una foratura nei primi tratti di pavé e poi sprofondato nelle retrovie. L'australiano ha concluso la tappa a a 4'12''. È andata ancora peggio a Jack Haig, co-leader del Team Bahrain insieme a Caruso, costretto al ritiro.

Nonostante le disavventure odierne, Wout van Aert ha mantenuto la sua maglia gialla davanti a Powless e Boasson Hagen, ma in prospettiva classifica finale Pogačar ha già preso un po' di vantaggio su tutti gli avversari e messo alle corde Roglič.