Vent'anni senza l'oro al collo alle Olimpiadi, un record negativo per la nazione che, storicamente, ha scritto e riscritto la storia della velocità. Eppure nelle ultime quattro edizioni dei Giochi nessun atleta statunitense in campo maschile è riuscito a salire sul gradino più alto del podio dei 100 e dei 200 metri. A Parigi 2024 gli Usa puntano a interrompere il digiuno e un atleta in particolare sogna la doppietta. Noah Lyles, campione del mondo in carica di entrambe le specialità, vuole entrare nell'Olimpo dei più grandi di sempre.

Atene 2004, gli ultimi titoli statunitensi

Justin Gatlin è stato l'ultimo portacolori a stelle e strisce a vincere la medaglia d'oro nei 100 metri, sono trascorsi vent'anni. Erano le Olimpiadi di Atene 2004 quando il velocista di New York ebbe la meglio sul portoghese Francis Obikwelu e sul connazionale Maurice Greene. Podio made in Usa nei 200 metri con Shawn Crawford vincitore davanti a Bernard Williams e Justin Gatlin. Nelle edizioni successive Usain Bolt avrebbe 'cannibalizzato' la velocità a livello mondiale e non ci sarebbe stato più spazio per nessuno. Tre titoli olimpici consecutivi per il 'fulmine' giamaicano nei 100 e nei 200 metri, specialità di cui detiene i record mondiali dal 2009 con i tempi di 9”58 e 19”19.

Alle ultime Olimpiadi di Tokyo, quando tutto sembrava apparecchiato per il ritorno degli americani sul trono, c'è stata l'incredibile performance del nostro Marcell Jacobs a regalare all'Italia un oro storico sui 100 metri mentre il canadese Andre De Grasse ha ottenuto sui 200 un meritato titolo dopo numerose presenze sul podio sia a livello olimpico che mondiale.

L'astinenza più lunga in passato era durata tre edizioni dei Giochi, dal 1972 al 1980 sia per i 100 che per i 200 metri, ma bisogna considerare anche che gli Usa non erano presenti alle Olimpiadi di Mosca del 1980 per il boicottaggio attuato durante la Guerra Fredda.

Noah Lyles, il grande favorito

Noah Lyles, dominatore della velocità ai Mondiali di Budapest dello scorso anno, giunse terzo nella finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma era appena uscito da una profonda crisi depressiva.

A Parigi sarà l'uomo da battere su entrambe le discipline, quest'anno ha corso in 9”83 (quarta prestazione mondiale dell'anno) i 100 metri e in 19”53 (miglior prestazione mondiale del 2024) i 200 metri. Su quest'ultima specialità sembra non esserci storia mentre sui 100 i giamaicani Kishane Thompson e Oblique Seville potrebbero impensierirlo. Altre carte da giocare per la squadra statunitense sono sicuramente Fred Kerley e Kenny Bednarek. Marcell Jacobs è il campione in carica, ma tanti problemi fisici negli ultimi due anni ne hanno condizionato il rendimento. Di fatto solo quest'anno è tornato a correre sotto i 10” (9”92 lo scorso 18 giugno a Turku).

Le doppiette olimpiche

Per Usain Bolt era la regola, vincere i 100 e i 200 metri alle Olimpiadi, impresa che al fuoriclasse giamaicano è riuscita a Pechino 2008, Londa 2012 e Rio 2016.

Ma ovviamente parliamo di un 'alieno', un uomo talmente veloce da portare i record a livelli irraggiungibili ancora oggi, 15 anni dopo aver fermato il cronometro su quei tempi futuristici.

Il primo velocista a vincere l'oro sui 100 e 200 metri nella stessa edizione delle Olimpiadi fu lo statunitense Archie Hahn a Saint Louis 1904. Poi Ralph Craig che centrò la doppietta a Stoccolma 1912, mentre il canadese Percy Williams fu il primo non statunitense a vincere i 100 e 200 metri negli stessi Giochi ad Amsterdam 1928. Jesse Owens vinse entrambe le gare a Berlino 1936 e la sua impresa più di ogni altra entra nella storia sia perché i titoli furono quattro (vinse anche 4x100 e salto in lungo), sia per i risvolti politici.

Doppiette anche per Bobby Joe Morrow a Melbourne 1956 (vinse inoltre la 4x100) e per il sovietico Valerij Borzov a Monaco 1972, primo e finora unico velocista europeo a vincere i 100 e i 200 metri nella stessa Olimpiade. Ai Giochi di Los Angeles 1984 entra nella leggenda Carl Lewis che eguaglia i quattro titoli di Owens tra cui, appunto, le due specialità piane più veloci. Della 'dittatura' di Bolt in questo secolo abbiamo già parlato, Noah Lyles spera ora di iscrivere il suo nome in questo ristretto albo d'oro.