Sfreccia ancora Biniam Girmay al Tour de France. Sprint dopo sprint, il corridore eritreo della Intermarchè si sta imponendo a sorpresa come il velocista principe della corsa. Il finale della dodicesima tappa, con arrivo a Villeneuve sur Lot, è stato segnato da una caduta che ha coinvolto uno sfortunato e incolpevole Primoz Roglic. Lo sloveno ha perso quasi due minuti e mezzo, un passivo che appare già come una sentenza sulle sue possibilità di podio. Lo sprint è stato lanciato da Demare, che ha chiuso leggermente Van Aert, ma si è visto rimontare prepotentemente a centro strada da Biniam Girmay, che ha così firmato la sua terza vittoria personale.

Van Aert ha poi accusato Demare di averlo danneggiato: "Era una vittoria certa" ha dichiarato il belga.

Tris da sogno per Girmay, Roglic attardato

La dodicesima tappa del Tour de France offriva una delle ultime occasioni agli sprinter prima della sequenza di tappe di montagna su Pirenei e Alpi che inizierà sabato. La corsa ha visto partire subito in fuga quattro corridori: Jonas Abrahamsen, che ha consolidato la sua maglia a pois, Anthony Turgis, Valentin Madouas e Quentin Pacher. Le squadre degli sprinter, soprattutto la Alpecin di Philipsen, non hanno però perso il controllo della corsa, mantenendo il quartetto a breve distanza.

L'unica nota di cronaca della prima parte di tappa è stata una caduta che ha costretto a fermarsi anche Pogacar, ripartito senza particolari problemi.

Ad una quarantina di km dall'arrivo la fuga è stata ripresa e il gruppo ha continuato la sua marcia regolare verso lo sprint. Purtroppo, a 12 km dall'arrivo, Lutsenko ha provocato una maxi caduta finendo contro un cordolo di separazione delle corsie a centro strada.

Il kazako è finito in mezzo al gruppo dall'altra parte della strada, coinvolgendo nel sinistro molti corridori. Tra questi anche Primoz Roglic, che si è ferito vistosamente alla spalla destra. Lo sloveno è riuscito a ripartire, ma senza avere l'impulso necessario a rimontare e tornare in gruppo, lasciando dei dubbi sui danni provocati dalla caduta.

Intanto il gruppo si è lanciato nella volata, con una lotta convulsa da cui è uscita in testa la Arkea per Arnaud Demare. Il francese si è trovato davanti a tutti negli ultimi duecento metri, ed ha stretto un po' Wout van Aert che cercava di sorpassarlo alle transenne. Il belga ha dovuto rallentare e cercare una nuova traiettoria, ma nel frattempo è riemerso da dietro Biniam Girmay, che ha superato tutti a centro strada ed è andato a vincere la sua terza tappa in questo Tour. Van Aert si è dovuto accontentare di un secondo posto, davanti a Demare, Ackerman, Cavendish e Philipsen, che senza il lancio di Van der Poel non ha trovato la posizione giusta per sprintare.

La classifica vede ancora Tadej Pogacar in giallo con 1'06'' su Evenepoel e 1'14'' su Vingegaard.

Roglic ha concluso con quasi due minuti e mezzo di ritardo ed è sprofondato al sesto posto della generale, scavalcato da Almeida e Rodriguez.

Van Aert: 'Bloccato tra Demare e le transenne'

Nel dopo corsa, Wout van Aert si è lamentato per la condotta di gara di Arnaud Demare, reo a suo dire di averlo chiuso alle transenne con una manovra al limite del regolamento.

"Ero riuscito a mantenere bene la mia posizione, poi sono stato bloccato tra le transenne e Demare. Era una vittoria certa, mi sono dovuto rilanciare completamente dall'altra parte e sono comunque arrivato vicinissimo alla vittoria" ha dichiarato il corridore della Visma a Sporza.

Van Aert ha raccontato di aver deciso di fare la volata solo nell'ultima parte della tappa, ad una cinquantina di chilometri dall'arrivo, sentendo delle buone sensazioni nonostante la caduta in cui era incappato ieri.