La WADA (World Anti-Doping Agency) ha stabilito che, a partire dal 2026, l’inalazione di monossido di carbonio tramite la tecnica del rebreathing sarà considerata doping, ma solo se utilizzata per migliorare le prestazioni sportive. Questa decisione arriva dopo un acceso dibattito iniziato nel 2024, quando il mondo del ciclismo era stato scosso da rivelazioni sull’uso di questa pratica da parte di alcuni big del Tour de France. Ora il divieto di utilizzo si estende a tutti gli sport in modo universale.
L'inalazione del monossido di carbonio scoperta al Tour de France 2024
Il monossido di carbonio è un gas con un’altissima affinità per l’emoglobina nel sangue, circa 200 volte superiore a quella dell’ossigeno. Quando inalato, forma la carbossiemoglobina, che riduce la capacità dei globuli rossi di trasportare ossigeno ai tessuti, simulando così una condizione di ipossia come quella che si verifica ad alte quote. Questo provoca una reazione fisiologica, stimolando la produzione endogena di eritropoietina (EPO) e aumentando i livelli di emoglobina circolante, fattore che può migliorare la capacità aerobica e quindi le prestazioni atletiche.
La pratica è diventata di dominio pubblico durante il Tour de France 2024, quando alcune squadre di punta come l’UAE Team Emirates di Tadej Pogačar, la Visma-Lease a Bike di Jonas Vingegaard e la Israel-Premier Tech sono state segnalate come utilizzatrici di dispositivi per inalare monossido di carbonio in modo controllato.
Questa tecnica, chiamata rebreathing, viene usata per ottimizzare l’allenamento in quota e migliorare la performance, ma ha suscitato un acceso dibattito sull’etica e la sicurezza di questa metodica.
Jonas Vingegaard stesso ha espresso preoccupazione per il possibile abuso di questa pratica a scopo dopante, dichiarando che mentre la sua squadra la usa in modo limitato all’inizio e alla fine dei training in quota, altri team ne fanno un uso continuativo per migliorare le prestazioni in gara. Di conseguenza, l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha vietato l’uso del monossido di carbonio per migliorare le prestazioni già dal febbraio 2025, anticipando la decisione della WADA.
Il divieto in vigore dal 2026 per tutti gli sport
Il divieto della WADA entrerà in vigore nel 2026 e riguarderà l’uso del rebreathing con monossido di carbonio esclusivamente quando finalizzato al miglioramento delle prestazioni. Restano consentiti gli utilizzi a fini medici o per la valutazione degli effetti dell’altitudine sugli atleti sotto stretto controllo sanitario. La difficoltà maggiore sarà verificare concretamente l’abuso, poiché l’unico effetto visibile è l’aumento della massa emoglobinica, che può derivare anche da allenamenti in altura o da protocolli di heat training.
Oltre all’aspetto etico e regolamentare, il divieto si giustifica anche con ragioni di sicurezza, poiché l’esposizione prolungata e non controllata al monossido di carbonio può essere pericolosa per la salute degli atleti.