Le Tasse sono un argomento a cui gli italiani sono estremamente sensibili, soprattutto in periodi di campagna elettorale e di elezioni politiche. E i vari schieramenti in lotta ne sono ben consapevoli. Tanto è vero che, in questo periodo si sono sprecate le proposte per rimodularle, alleggerirle o, addirittura, abolirle. Si è parlato, ad esempio, di abolire il Canone della Rai o le tasse universitarie fino alla famosa e, da più parti, evocata flat tax. Ma le grandi assenti da questa campagna elettorale e con le quali, volenti o nolenti, dovranno fare i conti coloro che dopo il 4 marzo 2018 saranno chiamati ad esprimere un Governo per questo nostro tartassato Paese, sono le famigerate clausole di salvaguardia dell'Iva, l'imposta sul valore aggiunto, ma anche l'imposta più evasa d'Italia.

Il pericolo che le tasse aumentino

Queste clausole, dei precisi impegni presi con l'Unione Europea a partire dal 2011 per impedire che il nostro Paese fosse oggetto di una speculazione internazionale, hanno un valore complessivo, secondo stime effettuate dal Sole24ore di circa 31 miliardi e 500 milioni. Questo, infatti, è di quanto dovranno aumentare le tasse in Italia se non si provvederà a sterilizzare le clausole per il biennio 2019 - 2020. E questa neutralizzazione deve avvenire, necessariamente, entro il 2018. Questo perché, diversamente, a partire dal 1 gennaio 2019 le varie aliquote Iva dovranno, obbligatoriamente, aumentare come sappiamo molto bene. Inoltre, nel 2020, se non si dovessero trovare le necessarie coperture, vi sarà anche un aumento delle accise sui carburanti per un importo di circa 300 milioni di euro.

Quando potranno diminuire

Se si vuole fare un’ipotesi realistica, quindi, è necessario affermare, come fatto dalla Legge di Bilancio 2018, di fatto, che le tasse potranno essere ridotte gradualmente a partire dal 2021. Tanto è vero che la recente Legge di Bilancio ha finanziato in deficit per quasi 16 miliardi di euro la sterilizzazione delle temute clausole di salvaguardia.

Anche la Confcommercio, recentemente, ha riproposto il tema della sterilizzazione delle clausole, in quanto, diversamente, una loro attivazione sarebbe un vero e proprio cataclisma economico per migliaia di famiglie, ma anche per i commercianti e le Piccole e Medie Imprese. L'associazione dei commercianti, poi, una volta che le clausole di salvaguardia siano state rese inoffensive si spinge a chiedere una rimodulazione delle aliquote Irpef, con l'introduzione di una "no tax area", oltre ad altre misure a favore delle imprese come la riportabilitlà delle perdite nel bilancio a contabilità semplificata. Tutta materia fuori dalla attuale campagna elettorale, ma con cui si confronterà il nuovo esecutivo qualunque esso sia.