L'obiettivo dichiarato è quello di recuperare la proporzionalità tra l'importo trasferito e la sanzione inflitta. A questo scopo, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sta studiando una rimodulazione di tutto l'impianto sanzionatorio dei titoli di credito e in particolare degli assegni sui quali mancherebbe l'obbligatoria clausola di non trasferibilità. Le multe per la mancata presenza o apposizione della clausola di non trasferibilità sono state aggiornate recentemente. Infatti, dallo scorso 4 luglio 2017 chi utilizza assegni senza detta clausola può vedersi comminare una multa che può arrivare anche a 50 mila euro.

Quindi, perché il Ministero dell'Economia e delle Finanze ritiene necessario un ulteriore aggiornamento? Vediamo di capire meglio.

Le diverse casistiche

La discriminante che ha spinto il Ministero a rivedere l'impianto sanzionatorio è stato, fondamentalmente, constatare che diversi contribuenti avevano utilizzato gli assegni, privi della clausola di non trasferibilità, senza intenzioni fraudolente o per eludere la normativa anti-riciclaggio, ma in perfetta buona fede. Di conseguenza, si è deciso, accogliendo anche delle analoghe sollecitazioni di parte parlamentare, di rimettere mano alle multe.

Le motivazioni della revisione

D'altra parte, prima di far partire lo studio che dovrebbe portare alla modifica definitiva delle sanzioni, i tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze hanno riscontrato che, negli scorsi 8 mesi, cioè da quando sono state introdotte le nuove sanzioni, su poco meno di mille e 700 titoli contestati 107 soggetti traenti hanno aderito al pagamento della oblazione che blocca il proseguimento dell'azione sanzionatoria.

Per completezza di informazione, si ricorda che dal 2008 i vari istituti di credito, operanti nel nostro Paese, non forniscono più ai propri clienti carnet di assegni privi della clausola di non trasferibilità. Ciò nonostante, continuano a verificarsi casi di violazione della normativa anti-riciclaggio. Per questo, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ricorda che, ad oggi, il limite per i trasferimenti di denaro tramite assegni privi della clausola dì trasferibilità è di 999 euro.

Se si dovessero possedere, ancora, degli assegni di vecchio tipo, il titolare può sempre utilizzarli, ma se l'importo dell'assegno supera i mille euro deve avere l'accortezza di apporre la clausola a mano sul fronte del titolo di credito.