La presentazione della dichiarazione dei redditi, tramite il modello 730/2018, che si tratti di una mera precompilata o sia stata modificata dal contribuente, richiede, comunque, un ricalcolo dell'imposta netta da parte dell'amministrazione finanziaria che può portare ad un rimborso a favore del contribuente. Eventualità che non è poi così rara come si potrebbe pensare.
Il perché del rimborso
In estrema sintesi, l'amministrazione finanziaria, andando ad effettuare la verifica attraverso il ricalcolo dell'imposta e, quindi, la somma algebrica di deduzioni e detrazioni e imposta lorda, può accorgersi che il contribuente ha versato nel corso dell'anno più Tasse di quelle dovute.
A questo punto scatta il conguaglio di quanto dovuto di diritto che, in caso di lavoratori dipendenti, verrà effettuato direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro, quale sostituto d'imposta. Per quanto riguarda i pensionati, invece, il conguaglio sarà effettuato dall'Inps a maggiorazione dell'assegno previdenziale.
Autonomi e soggetti privi del sostituto d'imposta
Ovviamente, però, a pagare l'Irpef non sono solo lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche soggetti, come i lavoratori autonomi, privi di un sostituto d'imposta o che per effettuare la dichiarazione potrebbero aver utilizzato il modello Redditi 2018. In questo caso è la stessa Agenzia delle entrate a provvedere al conguaglio di quanto spettante.
E' necessario, comunque, che venga fornito all'amministrazione finanziaria, all'interno del modello di dichiarazione, 730 o altro, il codice IBAN del proprio conto corrente sul quale va eseguito l'accredito. Se, per errore, non si fosse provveduto a indicare il codice Iban nella dichiarazione, l'amministrazione finanziaria invierà al beneficiario un avviso scritto, tramite raccomandata, invitandolo a recarsi presso un determinato ufficio postale a riscuotere il dovuto.
Quando arriveranno i rimborsi
I rimborsi sono, dunque, legati ad una verifica degli importi delle varie dichiarazioni dei redditi pervenute all'Agenzia delle entrate. A questo occorre aggiungere che il termine ultimo per la presentazione materiale della dichiarazione dei redditi è il 23 luglio 2018. Di conseguenza, i conguagli stessi potrebbero avvenire, in particolare per i lavoratori dipendenti, già a partire dal prossimo mese di luglio nello stipendio, come fa notare anche "AdnKronos".
Per quanto riguarda i pensionati, invece, i primi rimborsi potrebbero vedersi già ad agosto o, al più tardi, settembre. il discorso è, invece, leggermente diverso per chi è privo di un sostituto d'imposta e deve attendere l'accredito sul conto corrente direttamente dall'Agenzia delle entrate. In questo caso, se per la dichiarazione si è utilizzato il modello Redditi 2018, per il rimborso potrebbe volerci anche un anno.