Dallo scorso marzo, dopo che con lo scoppio della pandemia da Covid-19 sono stati cancellati o rinviati molti appuntamenti dal vivo, il fenomeno delle gare sportive online è in crescita. Ma, con esso, è in crescita anche l'attività che si può definire come doping digitale. Mentre quello classico fa uso di sostanze per migliorare le proprie prestazioni, quello digitale prevede l'utilizzo di bot, ovvero dei software con i quali si possono alterare i propri dati per ottenere un risultato migliore.

ll caso celebre di Cameron Jeffers

Nonostante la pandemia ne abbia sicuramente aumentato la diffusione, il fenomeno del doping digitale risale già a diversi anni fa.

Uno dei casi più celebri di e-doping è quello che ha visto protagonista, nel 2019, Cameron Jeffers. Il ragazzo, Youtuber e ciclista, aveva infatti trionfato nel Campionato Britannico di Ciclismo digitale. Pochi mesi dopo tale trionfo, però, il ragazzo venne sospeso e multato con l'accusa di aver manipolato i dati del pre-gara, ottenendo di fatto un vantaggio ingiusto. Ad accorgersi di tale manipolazione fu la Zada, sistema di analisi della Zwift, ovvero la piattaforma nella quale si svolse il campionato. Dopo l'analisi di tale sistema (che ha un funzionamento simile a quello della Wada), Jeffers venne privato del titolo, squalificato per sei mesi e multato per 250 sterline.

'Per comprendere il fenomeno occorre scavare nella psicologia delle persone'

A spiegare il fenomeno al Corriere della Sera è Matteo Bortesi, Product marketing manager fitness Garmin Italia. Secondo Bortesi, l'unico modo per comprendere a fondo il fenomeno del doping digitale è quello di scavare in maniera profonda nella psicologia delle persone.

Nel momento in cui vi sono delle persone che si trovano in una situazione di competizione, vi sarà sempre qualcuno disposto a trovare delle scorciatoie pur di vincere. Tale attitudine umana è decisamente potenziata dai dispositivi tecnologici, che permettono in maniera abbastanza semplice di ottenere degli ottimi risultati con il minimo sforzo.

Un'applicazione come ZWIFT di virtual cyclism, spiega Bortesi, è ad esempio facilmente aggirabile: nel momento in cui si conosce in anticipo il tragitto, è infatti possibile modificare in maniera manuale dei dati come il peso e l'altezza. Da tale modifica si possono ottenere dei vantaggi non indifferenti: aggiungendo del peso, infatti, si può ottenere una velocità maggiore nei tratti di discesa. Una soluzione attuata da Garmin è quella di stare lontani da ogni tipo di competizione che offre un premio: in questi casi, infatti, è più alta la probabilità di incontrare giocatori disposti a utilizzare dei trucchi non ammessi.