L'acqua è un bene di tutti.Lo ha stabilito, senza ambiguità, un referendum svoltosi cinque anni fa. La gestione del servizio, però, è ancora al centro di polemiche e tensioni. In un’audizione in commissione Ambiente alla Camera, il ministro Gianluca Galletti è tornato sul tema dell’acqua. Nel corso dell’intervento sono stati diversi i punti affrontati: il provvedimento del governo che disciplina la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e la disposizione per la ripubblicizzazione del servizio idrico, la rilevanza economica nella gestione dell’acqua, l'attuazione del referendum del 2011 e interventi da attuareper tutelare questa risorsa.
Gestione pubblica o privata?
Sul tema pubblico o privato, Galletti non ha dubbi sull’argomento. Il concetto di acqua inteso come bene pubbliconon è in discussione,ma è scollegato dalla gestione di servizio connesso a tale bene. In pratica, per Galletti lo scopo finale dellaTutela ambientale non esclude la scelta dellagestione pubblica, ma non si deve dimenticare il principio di recupero dei costi. È ovvio che in caso di scelta di gestione pubblica, si viene a escludere il profitto a vantaggio di un gestore. Tuttavia è pur sempre necessario che gli utenti del servizio ne supportino il costo integralmente.
Sul referendum del 2011, Galletti minimizza l’esito della consultazione popolare, limitandosi a dire che se ne deve certamente tenereconto ma che, alla fine, spetta comunque al Parlamento scegliere gli strumenti più adatti per gestire il bene idrico.
Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte.
Responsabilità della gestione ambientale
Il testo legislativo del governo, in discussione in commissione Ambiente alSenato, rispecchia la volontà dell'esecutivo di assumere la responsabilità della gestione ambientale. C'è rispetto per il referendum e per la volontà popolare, ha detto il ministro, purché la gestione sia organizzata secondo i principi dettati dall’Unione Europea, il cosiddetto‘’chi inquina paga’’ e che, quindi, in caso di danni ambientali, si debba predisporre un piano di recupero dei costi.
Per Galletti una politica dei prezzi adeguata comporterebbe anche una riduzione della domanda di risorse idriche con conseguente diminuzione dell’impatto sui bacini d’acqua e gli altri corpi idrici. Promosse quindi tutte le idee anti-spreco e il sostegno di settori di vitale importanza per i cittadini: a cominciare dall’iniziativa contenuta nel provvedimento in esame, di introdurre un nuovo piano di gestione suddiviso per distretti Idrografici. che mettano in relazione acqua, agricoltura, energia rinnovabile, salute e alimentazione.