È entrata nel vivo la preparazione del Genoa in vista dellaprossima stagione. In molti si domandano fino a che punto sia possibileipotizzare un Grifone protagonista anche nella Serie A che sta nascendo. Al dilà di un piazzamento europeo che rimane il sogno di tutto l’ambiente(raggiungibile anche attraverso la Coppa Italia) è verosimile pensare che l’obiettivodel Genoa in campionato possa essere il consolidamento fra le prime otto.

La griglia di partenza

Lo scorso anno solo cinque squadre hanno preceduto il Genoail classifica: Juventus, Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli.

Tra queste è logicopensare che le prime due resteranno irraggiungibili ma almeno una fra le altretre – per motivi diversi – potrebbero incappare in una stagione al di sottodelle attese. Come avvenuto per le milanesi che, al contrario, sono destinate airrompere nuovamente nelle zone che contano. Quattro posti, dunque, appaionoinattaccabili ma per il quinto (ed eventuale sesto) potrebbe esserci bagarre. IlGenoa, come l’Udinese, la Sampdoria, il Torino e il Palermo, si colloca in ungruppo di squadre che, come corridori all’inseguimento di fuggitivi, sonopronte a fagocitare e battere allo sprint quelle compagini che non riuscirannoa tenere un ritmo costante alle spalle delle squadre irraggiungibili.

Il Genoa e i suoi “pro”

Il Genoa ha un punto a proprio favore: la squadra, puressendo indubbiamente cambiata e destinata a subire ulteriori modifiche, sembraaver ricominciato la stagione nel modo in cui l’aveva chiusa a Reggio Emilia. Laforza del gruppo, la voglia di divertirsi e di stare assieme dentro e fuori dalcampo.

La gioia di vestire il RossoBlu e di concepire la squadra come unafamiglia, concetto che sembra già chiaro anche ai nuovi. Pandev, Gakpe eLazovic sembrano – secondo i report di tifosi in Austria – parte del gruppo dasempre, così come Burdisso e il gruppo argentino è sempre più collante, oltreche scorta di classe ed esperienza a disposizione del gruppo.

In ritiro sonogiunti anche Cisshoko, Munoz e Ujkani ma il sogno è sempre lo stesso:trattenere Perotti per una squadra che potrebbe contare su un organico giàpressoché definito e altamente competitivo. Inoltre, al di là della fama diPreziosi di smantella-squadre, la formazione scesa in campo contro la ValStubai nell’11-0 di ieri, ha ricalcato quella dell’anno appena passato sia comeuomini che come gioco. Oltre al gruppo, infatti, c’è una base di gioco che dovràessere assimilato dai nuovi che, essendo uomini scelti da tempo e colbeneplacito del mister, non dovrebbero incontrare particolari problemi. Il mercatoè ancora lungo e tanto potrà succedere, specialmente su quell’asse col Milancon cui “ballano” prospetti interessanti come Niang, Suso e Verdi.

Un paio di “contro”

A Neustift ci sono tantissimi genoani entusiasti ma –nonostante l’annuncio della tifoseria organizzata di non mostrare striscioni evessilli – continua a campeggiare quella scritta “Rispetto” che, come unmemento, ricorda a tutti quella scottatura europea destinata a lasciare cicatrici,specie per l’epilogo beffardo. Pretendere da questa squadra, ancorchéinteressantissima e potenzialmente in grado di trascinare i tifosi, unraggiungimento “risarcitorio” della zona europea può essere atteggiamentoingeneroso e perfino pericoloso. Così come insistere su una licenza Uefa la cuinegazione, per quanto insopportabile, non giustifica il volume di insulti eoffese che sulla rete investono il presidente Enrico Preziosi.