Difesa da incubo quella del Foggia in queste prime tre giornate del campionato di Serie B ConTe.it 2017/18, ma è giusto puntare l'attenzione anche sull'attacco della squadra allenata da mister Giovanni Stroppa.

Tanta imprecisione sotto porta

Andando infatti a leggere le Statistiche dei primi 270 minuti di gioco riportate dal sito "diretta.it", si può notare come il Foggia abbia messo a segno solamente tre reti, una per partita: quella della bandiera nel 5-1 subito a Pescara realizzata da Gerbo con un tiro dalla distanza; il momentaneo vantaggio di Mazzeo contro la Virtus Entella nel match dello Zaccheria poi terminato 1-1; e, infine, il calcio di rigore (che, per onestà intellettuale, è giusto rimarcare fosse inesistente, ndr) del momentaneo 2-1 al Partenio-Lombardi di Avellino, siglato anch'esso da Mazzeo.

Dati alla mano, i "Satanelli" hanno tenuto un possesso palla maggiore rispetto agli avversari in tutte le gare finora disputate, riuscendo spesso a schiacciare le altre squadre nella propria metà campo difensiva, tranne che contro l'Avellino. Ne sono conseguiti ben 46 tiri, dei quali, però, solamente 19 hanno centrato lo specchio della porta, per una media del 41% (poco più di uno su tre) di cui - come precedentemente detto - solamente tre terminati in fondo al sacco, con la media che scende drasticamente a poco più del 6%, equivalente ad un tiro ogni sedici. Il merito, però, va obiettivamente dato anche a Pigliacelli, Iacobucci e Lezzerini, che in più occasioni si sono fatti trovare pronti e sono riusciti a dire di no ai calciatori rossoneri.

Occasioni e tiri in calo

Altro dato da mettere in evidenza è come i giocatori allenati da mister Stroppa abbiano avuto un calo nelle statistiche di tiro in porta: dopo gli 11 contro il Pescara in quel dell'Adriatico-Cornacchia, sono scesi a 5 contro la Virtus Entella ed addirittura solamente a 3 nei 90 minuti disputati sabato pomeriggio ad Avellino, segno che le squadre avversarie stanno studiando ed attrezzandosi per limitare le opzioni offensive proposte dal Foggia.

Il cambio di modulo

Probabilmente, conscio di questa situazione, e dopo aver studiato a fondo l'Avellino, il tecnico Stroppa ha provato - col senno di poi senza successo - a modificare il canovaccio tattico, schierando i suoi uomini con il 3-5-2. Infatti, dopo i primi 21 minuti quasi da film horror dei dauni contro i biancoverdi e l'infortunio patito da Empereur, l'allenatore ha preferito ritornare al più collaudato 4-3-3, non riuscendo però lo stesso ad evitare la seconda pesante sconfitta esterna per 5-1.