Sovvertendo tutti i pronostici di inizio stagione l'Inter è in testa alla classifica con quaranta punti, con un punto di vantaggio sul Napoli e con due punti sulla Juventus. Il derby d'Italia giocato sabato sera contro i bianconeri ha rimasto intatta la classifica visto lo 0-0 finale che ha preceduto, poi, i pareggi di Napoli e Roma, con lo stesso risultato e rispettivamente contro Fiorentina e Chievo Verona.

L'Inter prima è qualcosa di impensabile se si pensa alle critiche feroci fatte alla società nerazzurra alla fine della sessione estiva di calciomercato, che sulla carta non ha visto approdare a Milano veri e propri fuoriclasse come invece sembrava si fosse capito dai proclami fatti a inizio luglio.

Invece poi sul campo quasi tutti gli acquisti nerazzurri hanno dimostrato di essere funzionali al progetto: Milan Skriniar, arrivata dalla Sampdoria per dieci milioni più Caprari, è attualmente il miglior difensore del campionato per rendimento; Matìas Vecino, per cui è stata pagata la clausola da venticinque milioni alla Fiorentina, ha dimostrato di essere perfetto per il gioco di Spalletti e di valere tutti i soldi spesi e lo stesso dicasi per Borja Valero, arrivato sempre dal club viola per cinque milioni di euro, diventato intoccabile per il tecnico di Certaldo e tra i pochi ad aver giocato tutte le partite disputate in campionato.

Il parere di Criscitiello

Ha parlato del derby d'Italia tra Juventus e Inter e del primato dei nerazzurri in campionato il noto giornalista, Michele Criscitiello, che nel suo editoriale su Tuttomercatoweb ha scritto:

L'Inter come la vera anti Juve: "Difficile pensare una cosa simile se si pensa alla stagione disputata lo scorso anno dai nerazzurri, che stanno facendo già un miracolo nell'essere lì in alto e bisogna vedere se riusciranno a restarci.

Spalletti è partito da zero l'estate scorsa e grazie alla sua esperienza è riuscito a riportare l'Inter in alto pur senza un mercato stratosferico".

I nerazzurri possono durare a due condizioni: "L'Inter può restare in vetta a due condizioni: la prima riguarda il blasone della società e la tifoseria, abituata ai vertici; la seconda condizione è legata al mercato visto che a gennaio dovrà assolutamente rinforzarsi.

In estate ha già ottenuto il massimo senza aver speso tantissimo, se si tira ulteriormente la corda non serve".

Cosa serve: "Servono due acquisti per lanciare la sfida alla Juventus, che resta la più forte e la più abituata a stare lì in alto. Spalletti ha cambiato volto ma soprattutto mentalità alla squadra. Dal magazziniere della Pinetina fino a Perisic che la scorsa estate aveva già un biglietto in tasca per Manchester e mille chiamate sul telefonino di Josè".