L'Inter parte della difesa e le operazioni di mercato messe a segno in tal senso sono brillanti, soprattutto perché chiuse a costo zero. Dopo Stefan De Vrij, il cui contratto è stato depositato pochi giorni addietro, è il turno di Kwadwo Asamoah che ha già effettuato le visite mediche. Il giocatore ghanese firmerà un triennale, l'intesa tra l'Inter e l'agente del calciatore ancora in forza alla Juventus è stata già raggiunta da tempo. Asamoah sarà dunque il titolare della corsia esterna sinistra in difesa, mentre per quella opposta c'è ovviamente da sciogliere il nodo legato a Joao Cancelo.
Tra i due riscatti con cui l'Inter è in ballo, l'altro è quello di Rafinha, quello del portoghese è certamente il più difficile visto che il Valencia non intende concedere sconti o rinegoziazioni e vuole in un'unica soluzione la cifra pattuita, 35 milioni di euro più bonus. Il club milanese come noto non ha grossi margini di manovra economica, la dirigenza non vuole sforare il Fair Play Finanziario imposto dall'Uefa e, quindi, anche nel caso in cui arrivasse l'agognata qualificazione in Champions League all'ultima giornata che garantirebbe capitali freschi, rimane difficile riscattare sia Cancelo che Rafinha: l'Inter sarà costretta a scegliere ed in questo momento il brasiliano ha più chances di restare in nerazzurro.
Una grossa responsabilità sulle spalle di Asamoah
Tornando ad Asamoah, è un giocatore di comprovata esperienza ed affidabilità ampiamente dimostrate sia ai tempi dell'Udinese che nelle sei stagioni in cui ha vestito la maglia della Juve. Ciò che è sempre piaciuto ai suoi allenatori, oltre alle qualità fisiche ed una buona tecnica, è la sua estrema versatilità: il giocatore ghanese nasce interno di centrocampo, negli anni si è adattato alla corsia sinistra sia bassa che alta, può fare il mediano ed anche il trequartista.
Insomma, sembra l'uomo ideale per sobbarcarsi sulle spalle ciò che in casa nerazzurra è una maledizione storica: la maglia numero 3 (oggi virtuale), autentico problema atavico dell'Inter.
Eroi, fuoriclasse, meteore e bidoni
La lista è così lunga che ci sarà perdonata qualche dimenticanza. Iniziamo dagli eroi: Giacinto Facchetti è il terzino sinistro per eccellenza non solo dell'Inter, ma anche del calcio italiano visto che si tratta di colui che ha reinventato il ruolo.
Negli ultimi anni si sarebbe trasformato in libero, ma la sua 3 avrebbe avuto quasi immediatamente un erede in Beppe Baresi che non aveva la classe di Giacintone, ma si sarebbe distinto per corsa, grinta ed attaccamento alla maglia. Poi, alla fine degli anni '80, sarebbe arrivato Andreas Brehme che avrebbe contribuito in maniera importantissima alle fortune dell'Inter dei record (stagione 1988/89). Insieme a Facchetti è certamente il più forte terzino sinistro della storia nerazzurra. Quando il tedesco lascia nel 1992 si apre una voragine che, a parte qualche buona parentesi, non è mai stata colmata del tutto. Un capitolo a parte merita Roberto Carlos, era ancora acerbo quando è arrivato in Italia, ma cederlo in direzione Real Madrid è stato un clamoroso errore di valutazione alla luce di quella che sarebbe stata la carriera del brasiliano.
Nel dopo-Brehme la sfilata è stata impressionante: dalla promessa mancata Alessandro Pistone al carneade Gilberto, dal greco con la 'saudade' Georgatos al disastroso Gresko. Hanno fallito in nerazzurro anche nazionali italiani come Coco e Grosso e, in tempi più recenti, il nazionale uruguaiano Alvaro Pereira. Santon e Nagatomo, invece, sono gli uomini delle occasioni mancate: più di una gara promettente, per poi perdersi in clamorose 'amnesie' che sono costate carissime alla squadra. Dal 1992 ad oggi, in fin dei conti, sono da considerare positive le annate di Gigi De Agostini (stagione 1992/93) e Giuseppe Favalli che fu voluto da Roberto Mancini nella sua prima esperienza interista. Nell'Inter del triplete questo ruolo venne rivestito da Cristian Chivu che era più un marcatore che un terzino d'attacco.
All'inizio dell'attuale stagione, infine, l'Inter aveva optato per Dalbert che tra campionato e Coppa Italia ha collezionato 14 presenza senza mai incidere. Sarà probabilmemte ceduto in prestito: l'Inter riparte da Asamoah, nella speranza che la maledizione non spaventi anche il pluriscudettato ghanese.