“Sono trascorsi già venti anni? Allora avevo quarant’anni”. Aniello Aliberti non ha perso lo smalto dei bei tempi e, tra battute e aneddoti, ha riavvolto il nastro ed è tornato a quel 10 maggio 1998. La Salernitana pareggiava con il Venezia (0-0) e tornava in serie A dopo cinquant’anni. “Ricordo che non festeggiamo in segno di rispetto per le vittime dell’alluvione di Sarno – ha raccontato l’ex presidente granata in esclusiva a Blasting News”. Una cavalcata travolgente quella della squadra allenata da Delio Rossi che centrò la massima serie a suon di record.

“Quella squadra fu allestita senza l’ausilio di direttori sportivi. La sera ci riunivamo con l’allenatore ed il giorno dopo prendevamo i calciatori”. Aliberti ha spiegato che uno dei segreti del successo di quella Salernitana fu il fatto di arrivare in ritiro con le idee chiare e la squadra al gran completo. “Ricordo che prima di partire ci confrontammo con il massimo rispetto con Grimaudo e Tudisco che erano due pilastri del precedente ciclo. Gli dicemmo chiaramente che dovevano trovare un’altra squadra e non ci furono problemi”. Marco Di Vaio (reduce da un grave infortunio) fu la grande scommessa di quella campagna acquisti fatta di giovane rampanti e calciatori esperti a caccia del riscatto.

'Quella squadra fu costruita senza direttori sportivi'

“L’obiettivo era riaprire un ciclo visto che quello precedente si era esaurito con una sofferta salvezza. Puntando su giovani sconosciuti, su calciatori che venivano da annate no e retrocessioni”. Dal ritorno di Ciro Ferrara alla conferma di Ciccio Artistico. “Ricordo che veniva da una stagione deludente.

Credo che il segreto di quella squadra fu il gruppo educato ed unito oltre la bravura del mister nel saperli gestire”. Aliberti ha spiegato che dopo la vittoria di Verona (0-2) intuì che nessuno avrebbe fermato quell’anno la Salernitana. “Ricordo che segnò Kolousek”. Venti anni fa la promozione in serie A con l’anno del centenario all'orizzonte.

“Abbiamo centrato imprese che dodici anni dopo la scomparsa della mia Salernitana non sono state ripetute”. L’ex presidente granata ha provato a stimolare l’attuale proprietà in vista della nuova stagione. “All’epoca la Serie B era di un altro livello, oggi avremmo vinto a mani basse e ci saremmo salvati l'anno successivo. In realtà ce l’avevamo fatta anche allora ma sappiamo tutti come è andata. All'epoca la serie A era mostruosa”.

Gli investimenti per la A e la festa per il centenario

Aniello Aliberti ha spronato Claudio Lotito e Mezzaroma ad investire per regalare un sogno alla tifoseria granata in vista dell’importante ricorrenza. “Non servono chiacchiere ma dieci milioni, un settore giovanile all’altezza ed i campi di gioco”.

Aliberti è pronto a rispondere presente in vista delle celebrazioni per il centenario della squadra granata. “Dipende dall’educazione e da chi fa l’invito. Se qualcuno mi invitasse tornerei anche a vedere una partita all’Arechi anche se questa non è la mia Salernitana. Finora non l'ha mai fatto nessuno”.