Il mondo del calcio non ha mezze misure: in un momento ti fa sprofondare nel baratro, in un altro ti esalta smisuratamente ed è quello che sta accadendo alla Juventus e ad Allegri. Dopo la debacle, accaduta al Wanda Metropolitano, i bianconeri sono stati autori di una rimonta da incorniciare e di ciò non si stupisce Ciro Ferrara che nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha difeso in toto l'operato del 'conte Max', vero mattatore della notte di Champions League, all'Allianz Stadium.

Allegri: tecnico di grande spessore

Il racconto prende le mosse con l'evidenziare tutti i traguardi raggiunti nel quinquennio dal tecnico livornese e sono così tanti da avere difficoltà ad elencarli.

In Italia si esagera sempre, infatti basta sbagliare una gara per essere bocciati e magari destituiti: "Perdi una partita e non capisci più nulla di calcio", questo sottolinea l'intervistato che continuando elogia il vestito perfetto che ha cucito addosso ai suoi uomini il condottiero di Madama. Il valore del tecnico livornese sarà apprezzato e rimpianto solo quanto non siederà più sulla panchina: "Quando Allegri non sarà più alla Juve capiremo cosa significa un allenatore di questo spessore". A dimostrazione di quanto detto porta l'esempio dell'addio di Zidane che ha lasciato un così grande vuoto, tanto che il Real è già stato eliminato dalla Champions. L'intervistato disconosce il modus operandi di Allegri, ma alla luce dei risultati può affermare che ha un grande impatto a livello emozionale e motivazionale nel gruppo, il quale è stato capace di rimontare perché ha seguito alla lettera le sue indicazioni.

Cristiano Ronaldo ha potuto fare la differenza perché è stato organizzato un sistema ad hoc, in cui tutto ha funzionato perfettamente.

Il vestito cucito da Max

Nella formazione anti Atletico, Emre Can è stato posizionato in difesa conferendo grande compattezza al reparto e consentendo agli esterni di mantenersi alti, ne ha guadagnato in maniera esponenziale la fase offensiva.

Nel ritorno Ferrara non è stato deluso dai colchoneros, ma piuttosto è stata la Juventus che non ha concesso nulla agli avversari. Morata ad esempio è riuscito a giocare pochi palloni ancor peggio è andata a Griezmann. Nella partita quasi perfetta, durante il primo tempo si è visto uno svarione di Bonucci su Morata, ma in 90' un mezzo passo falso ci può stare e lo sa bene l'ex bianconero il quale è stato protagonista di episodi peggiori per cui anche la difesa merita un plauso.

Superato lo spauracchio del passaggio ai quarti e assodato che la Vecchia Signora ha una delle rose più competitive e profonde d'Europa, vincere la Champions League non sarà ugualmente semplice: vuoi perché in lizza ci sono ancora del top club di grande esperienza, vuoi perché occorre un po' di fortuna, la quale nel 1996 ha assistito la Juventus di Ferrara.