Dopo la conferenza stampa di presentazione, Sarri è tornato a parlare con una lunga intervista ai microfoni del sito ufficiale della Juventus. Tanti gli argomenti trattati, dal corteggiamento dei bianconeri a Cristiano Ronaldo, passando per Allegri e la squadra che verrà.

L’apertura dell’intervista di Sarri è dedicata alla trattativa che lo ha portato sulla panchina dei Campioni d’Italia: “La Juventus è stato il club che mi ha cercato con più determinazione e convinzione, mi ha colpito e la mia decisione è stata presa abbastanza velocemente anche se fino ad un anno fa la Juventus era la mia nemica storica”.

Le prime impressioni di Sarri sulla Juventus

Sarri vuole subito raccontare il suo presente: “la sensazione è quella di essere in un grande club, un gruppo di persone coeso con una grande mentalità e tanta determinazione”. Piccola parentesi dedicata anche al Chelsea: “L’esperienza in Premier League stata straordinaria per molti motivi, ma dopo un anno ho capito che dovevo tornare a casa”.

In Italia nel frattempo ha continuato a dominare la Juve di Allegri: “E' senza dubbio questa è un’eredità pesante – dice Sarri – nei prossimi cinque anni sarà difficile ripetere i risultati di Allegri. Il primo passo sarà dimenticare tutte le responsabilità per divertirsi e far divertire il nostro pubblico. Poi dovremo vivere l’Europa per quello che è, la Juventus così straripante in Italia può far pensare che possa esserlo anche in Champions League, ma purtroppo il movimento del calcio italiano in generale non è a questo livello.

L’obiettivo rimane sempre quello: vincere”.

Sarri, Cristiano Ronaldo e la Juventus che verrà

Di giocatori in particolare Sarri aveva parlato già durante la conferenza stampa di presentazione, ma la domanda su Cristiano Ronaldo non può mancare e il nuovo mister bianconero la butta sul filosofico: “E' più facile per un grande giocatore far diventare grande un allenatore che il contrario.

Adesso credo che sia molto più importante un giocatore per me che io per lui, prima devo dire che la pensavo diversamente”.

La chiusura è dedicata al futuro, come sarà la Juventus di Sarri? il grande enigma è il modulo che potrebbe essere il 4-3-3 o il 4-3-1-2, poi c’è da sciogliere il rebus Dybala, ma di tutto questo l’allenatore non parla, perché il primo punto da affrontare è un altro, la mentalità: “Il tentativo sarà di giocare un numero di palloni superiori rispetto al passato, questa sarà la filosofia di gioco ma molto dipenderà dai giocatori.

Vorrei mantenere anche certe caratteristiche della squadra di Allegri, ad esempio la capacità di soffrire e mettere sotto gli avversari con 10 minuti di supremazia. Non si deve perdere tutto quello che di positivo c’era prima nella Juventus”.