Alla fine, dopo settimane di trattative, di tira e molla, di chiusure più o meno definitive e di pericolosi "inserimenti bianconeri", l'Inter ce l'ha fatta: Romelu Lukaku è il nuovo centravanti della squadra nerazzurra. Una bella notizia non solo per i tifosi della Beneamata ma anche e soprattutto per Antonio Conte, il quale fin dai suoi primi giorni da allenatore della squadra milanese aveva fatto il nome dell'attaccante belga per rinforzare il reparto offensivo ormai privo del "separato in casa" Mauro Icardi.

L'affondo decisivo è avvenuto nella mattinata di mercoledì 7 agosto, quando il manager Federico Pastorello, su autorizzazione del club lombardo, ha presentato al Manchester United l'ultima offerta, quella oltre la quale l'Inter non sarebbe mai potuta arrivare: 65 milioni di euro circa più circa 10 milioni di bonus.

Di fronte ad una proposta economica che si è ulteriormente avvicinata agli 85 milioni richiesti inizialmente dai Red Devils, l'ostinazione della società britannica è crollata ed è arrivata la tanto agognata fumata bianca.

Dunque niente da fare per la Juventus, che pure ad un certo punto sembrava aver trovato la soluzione giusta per vincere le resistenze del presidente Glazer e dei suoi collaboratori, proponendo uno scambio con Paulo Dybala. Il centravanti argentino però, poco propenso ad accettare un trasferimento alla corte di Solskjaer, ha fatto saltare il banco della trattativa, consentendo così all'Inter di ritrovarsi come unica pretendente al bomber belga.

Proprio in queste ore Lukaku, dopo aver effettuato le visite mediche di rito, ha apposto la sua firma sul contratto quinquennale che gli dovrebbe consentire di guadagnare circa 7 milioni di euro all'anno più corposi bonus (per un totale che dovrebbe toccare gli 8-9 milioni).

Poco dopo è arrivata la prima dichiarazione del nuovo centravanti interista che, su Instagram, ha detto: "L'Inter non è per tutti, per questo sono qui".

Lukaku: un bomber di razza per Antonio Conte

Sulla carta, sembra proprio che Romelu Lukaku abbia le caratteristiche e i numeri giusti per non far rimpiangere i goal messi a segno da Mauro Icardi nella sua esperienza in maglia nerazzurra.

Il bomber di Anversa si è fatto conoscere e apprezzare soprattutto negli ultimi tre anni, con Mourinho che lo aveva fortemente voluto con sé al Manchester United dopo averne avallato la cessione all'Everton quando era sulla panchina del Chelsea.

Nelle sue sette stagioni in Premier League, l'attaccante classe 1993 è stato uno dei goleador più prolifici, alle spalle soltanto di Harry Kane e Aguero.

Infatti ha accumulato ben 113 reti, e solo nell'ultimo anno ha accusato un lieve calo, legato probabilmente anche alle difficoltà dei Red Devils che vengono infatti da un periodo tutt'altro che florido a livello di risultati. Con la maglia del Belgio, invece, Lukaku non si è mai fermato, e finora ha all'attivo 48 marcature che lo hanno già fatto entrare nella storia della sua nazionale come l'attaccante che ha segnato più di tutti.

Adesso è atteso da questa nuova sfida all'Inter, con Antonio Conte che di certo vorrà farne la colonna portante della coppia d'attacco del suo 3-5-2. C'è da sfatare un falso mito sulla punta di Anversa: per la sua stazza, spesso il 26enne ex Everton è stato accusato di essere troppo statico in area di rigore.

In realtà non è così ed è stato proprio Lukaku a smentire questa diceria sul suo conto quando, in ritiro col Manchester United, ha dimostrato di essere in grado di raggiungere i 36 Km/h... non male per un gigante del goal alto 192 centimetri.