La Juventus è nell'occhio del ciclone per la questione legata alla plusvalenze. Infatti, nella serata di venerdì 26 novembre, la Guardia di Finanza è stata nella sede bianconera di Torino e in quella di Milano per acquisire alcuni documenti. La Procura di Torino ha anche emesso un comunicato per spiegare su cosa si sta indagando: "Allo stato attuale, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate".
Plusvalenze, nessuna indagine sull’Inter
Il caso delle plusvalenze in casa Juventus fa tremare non solo il club di Torino ma anche il resto del mondo del calcio.
L'indagine denominata Prisma infatti non riguarderebbe solo i bianconeri. A rassicurare però i tifosi dell'Inter ci ha pensato l'amministratore delegato nerazzurro Beppe Marotta ospite dell'Inter club della Regione Lombardia: "L'Inter con le plusvalenze non ha assolutamente problemi. Il modello italiano deve capire che il player trading è indispensabile. Noi dobbiamo ridurre i costi e produrre calciatori. Vendere i giocatori è fondamentale per le società perché il nostro è un campionato di transizione, non più un campionato dove tutti restano fino a fine carriera".
L'ad Marotta ha parlato anche di quello che sarà il futuro della dirigenza: "Con Zhang noi dirigenti abbiamo un ottimo rapporto.
Noi dirigenti, Ausilio, Baccin, Samaden e io, siamo contenti di proseguire nell'Inter e alla prima occasione nella quale arriverà a Milano Zhang, oppure in un'altra maniera, cercheremo di finalizzare la cosa".
Anche il dirigente nerazzurro Alessandro Antonello nelle scorse ore ha ribadito l'estraneità dei nerazzurri sulla questione plusvalenze: “Indagine sulle plusvalenze?
Confermo che al momento non c’è nessuna indagine sul club. Nessuna investigazione. La situazione riguarda soltanto la Juventus. Nulla che influenzi la situazione economica dell’Inter”.
Interviene anche il Codacons
Ci potrebbero essere elementi di rilievo per la giustizia sportiva nelle intercettazioni condotte dalla procura di Torino che vuol fare luce sui bilanci dell’ultimo triennio della Juventus in cui gli investigatori ipotizzano plusvalenze sospette.
Secondo quanto trapela da ambienti vicini al Palazzo di Giustizia nel materiale al vaglio degli investigatori emergerebbero numerosi profili non di rilevanza penale, ma che potrebbero dover essere accertati anche dalla giustizia sportiva in quanto non rivestirebbero solo una squadra in particolare, in questo caso la Juventus, ma l’intero sistema calcio. Dal canto suo il club si difende dopo le perquisizioni, affermando di non aver violato le leggi, ma il intanto titolo cala in borsa.
Anche il Codacons è intervenuto sulla questione affermando in una nota che la notizia ha aperto “un vaso di Pandora, considerando che negli ultimi anni molte operazioni che hanno coinvolto il club bianconero avevano fatto storcere il naso agli appassionati di calcio ed agli opinionisti”.
Proprio per questo l'associazione afferma di volter presentare un esposto all’Antitrust e alla Procura Federale chiedendo, se le accuse dovessero essere effettivamente confermate, la retrocessione del club bianconero in Serie B e la revoca degli ultimi scudetti vinti con l’ombra di queste operazioni potenzialmente illecite.
Potrebbero finire nel mirino anche altri club di Serie A
Nell'inchiesta legata alle plusvalenze fittizie, secondo quanto riporta Il Messaggero, potrebbe essere coinvolta praticamente su tutta la Serie A e la Procura di Napoli potrebbe presto emulare quella di Torino. Sotto la lente potrebbe finire l’affare relativo al passaggio di Victor Osimhen dal Lille al Napoli per 50 milioni più i cartellini di Karnezis e dei tre Primavera Manzi, Liguori e Palmieri, valutati per un totale di 20 milioni e già rientrati in Italia tra Serie C e Serie D senza aver mai fatto una presenza in Francia.