Nel gelo del Aspmyra Stadion di Bodø, la Juventus ha trovato tre punti d’oro e, forse, un nuovo protagonista. Al 92’, quando la sfida di Champions League sembrava ormai destinata a chiudersi sul 2-2, Jonathan David ha piazzato la zampata che ha consegnato ai bianconeri la vittoria per 2-3 contro i norvegesi. Un gol pesantissimo, non solo per la classifica europea della squadra di Spalletti, ma soprattutto per il futuro del canadese, fino a ieri uno dei giocatori più discussi dell’intera rosa.
Una gerarchia che ora potrebbe essere ribaltata
Arrivato a Torino tra grandi aspettative dopo l’esperienza al Lille, David era diventato ben presto un caso.
In 15 presenze complessive tra Serie A e Champions, per un totale di circa 600 minuti, aveva messo a segno una sola rete: quella all’esordio contro il Parma. Poi, soltanto ombre. Errori sotto porta, impatto minimo sul gioco, fiducia in caduta libera. A Torino, complici i mugugni dei tifosi e di una parte della dirigenza, già si parlava di lui come uno dei peggiori colpi del mercato estivo firmato da Damien Comolli. Voci di corridoio suggerivano addirittura una possibile cessione lampo a gennaio, con il giocatore pronto a cambiare aria per ritrovare serenità.
Anche in Norvegia lo spartito pareva lo stesso: Spalletti lo ha tenuto in panchina fino al 75’, preferendogli Lois Openda e, nelle rotazioni generiche, Dusan Vlahovic.
Una gerarchia che sembrava scolpita nella mente dell’allenatore e che relegava David al ruolo di secondo, se non terzo, rincalzo nelle scelte offensive.
David nel gelo di Bodo torna a essere 'The Ice Man'
E invece, nel momento più inatteso, il classe 2000 ha riscritto la serata e forse la sua stagione. Su un tiro rimpallato ad uno scatenato Yildiz in pieno recupero, David si è fiondato sul pallone con freddezza da vero attaccante, quella freddezza che gli era sempre mancata nelle ultime uscite, battendo il portiere e facendo esplodere la panchina bianconera.
Un gol che vale molto più dei tre punti, i primi europei della Juventus in questa edizione della Champions. Vale forse una rinascita e un’iniezione di fiducia che potrebbe rimettere in discussione una gerarchia offensiva che pareva immutabile.
Per uno che è arrivato a Torino con il soprannome “The Ice Man”, quel tocco gelido al 92’ potrebbe essere il punto di svolta. David ha finalmente mostrato il motivo per cui la Juventus aveva scommesso su di lui: la capacità di essere decisivo, di incidere quando conta.
Ora la palla passa a Spalletti, che dovrà decidere se dare continuità a questa scintilla o mantenere le rotazioni gerarchiche viste fin qui. La prima controprova di questo arriverà sabato pomeriggio, quando la vecchia signora ospiterà alle ore 18.00 e fra le mura amiche il Cagliari.