Sembrava essere l’ennesima stagione di transizione, invece la Juventus torna prepotentemente a far parlare di sé in chiave scudetto. Solo una settimana fa, dopo il tonfo esterno con la Lazio e l’esonero di Igor Tudor, in pochi avrebbero scommesso su una Vecchia Signora ancora in grado di rientrare nella corsa al titolo. Ma l’addio a Igor Tudor sulla panchina bianconera ha cambiato radicalmente la prospettiva: due vittorie consecutive, una fatta con Brambilla contro l'Udinese e una firmata da Luciano Spalletti contro la Cremonese, hanno restituito morale, gioco e soprattutto punti.

Juve, da una situazione sportiva tragica, al rientro nei piani alti

Oggi la Juve si ritrova a quota 18 punti, appena tre lunghezze dietro il gruppo formato da Roma, Milan e Inter, e quattro dalla vetta occupata dal Napoli. Una distanza ridottissima, soprattutto se si considera che appena sette giorni fa il distacco appariva quasi incolmabile. È come se il campionato avesse deciso di aspettare i bianconeri, con le grandi che continuano a inciampare e a disperdere punti preziosi.

Il Napoli, per esempio, pur restando primo in classifica, non è stato impeccabile: nelle prime dieci giornate ha sì vinto sette partite, ma ha già incassato una sconfitta e due pareggi, segno di una continuità ancora da consolidare.

Lo stesso si può dire per le milanesi, altalenanti e spesso incapaci di sfruttare i passi falsi altrui.

In questo contesto, l’effetto Spalletti si è fatto sentire. Il tecnico toscano ha restituito identità e coraggio a una squadra che sembrava smarrita. Linee più corte, pressing organizzato, e soprattutto un atteggiamento mentale completamente rinnovato: elementi che hanno permesso alla Juventus di tornare a respirare aria d’alta quota.

Juve, occhio alle outsider

Ma guai a pensare che la strada sia in discesa. La corsa scudetto quest’anno appare più aperta che mai e, oltre alle solite big, si stanno affacciando realtà sorprendenti. Il Bologna di Vincenzo Italiano e il Como rivelazione stanno scalando posizioni e puntano a inserirsi stabilmente nella zona Europa.

Due outsider che, per entusiasmo e qualità di gioco, possono rappresentare un pericolo costante per chiunque.

E se l’Atalanta sembra pagare il prezzo del cambio in panchina (Juric non sembra ingranare), le nuove pretendenti non hanno alcuna intenzione di limitarsi al ruolo di comparse. La Juventus, dunque, è tornata. E con Spalletti al timone, il sogno scudetto non è più un tabù ma una possibilità concreta. Il campionato, per ora, l’ha aspettata. Ora sta ai bianconeri dimostrare di avere la forza e la continuità per restare fino alla fine nel gruppo di testa.