La gara di Champions League fra Juventus e Sporting Lisbona sarà l'occasione giusta per i dirigenti bianconeri di vedere da vicino Morten Hjulmand, centrocampista danese che piacerebbe da tempo alla dirigenza bianconera.

Juventus, la gara con lo Sporting Lisbona sarà l'occasione per vedere da vicino Hjulmand

Quella di questa sera all’Allianz Stadium non sarà soltanto una sfida di Champions League tra Juventus e Sporting Lisbona, ma anche un’occasione preziosa per i dirigenti bianconeri di osservare da vicino uno dei profili più apprezzati sul mercato europeo: Morten Hjulmand.

Il centrocampista danese, faro della mediana del club portoghese, è da tempo nel mirino della Juventus, che già la scorsa estate – su segnalazione e monitoraggio del direttore generale Damien Comolli aveva inserito il suo nome nella lista dei desideri.

Con la sessione invernale alle porte e risorse economiche limitate, la società piemontese valuta attentamente come muoversi, ma il nome di Hjulmand resta un obiettivo caldo. A gennaio un tentativo potrebbe essere complesso, ma l’idea di tornare all’assalto a giugno appare concreta: la Juventus vuole rinforzare la propria mediana con un innesto di qualità e personalità, e il danese sembra incarnare perfettamente il profilo ricercato. Questa sera, dunque, gli occhi di Comolli e dell’intera dirigenza juventina non saranno puntati solo sulla prestazione degli uomini di Spalletti, ma anche sulle movenze eleganti e sull’intelligenza tattica dell’ex Lecce, che allo Stadium avrà un palcoscenico d’eccezione.

Hjulmand, l'uomo dalle caratteristiche giuste per guidare la regia della squadra bianconera

Classe 1999, Morten Hjulmand è un regista moderno: visione di gioco, personalità e pulizia tecnica ne fanno uno dei centrocampisti più interessanti del panorama europeo. Abile nel corto e nel lungo, sempre preciso nelle letture difensive e nell’impostazione, è un giocatore che sa dettare i ritmi della manovra e garantire equilibrio tra le fasi. Al Lecce aveva già mostrato una maturità sorprendente, ma è con lo Sporting Lisbona che ha compiuto il salto di qualità, diventando un punto di riferimento assoluto nella costruzione del gioco di Amorim prima e di Borges ora.

Nella Juventus di Luciano Spalletti, Hjulmand rappresenterebbe quindi il regista ideale per orchestrare la manovra bianconera: un interprete naturale del ruolo, capace di dare fluidità e ordine a un centrocampo che oggi si affida all’adattato Manuel Locatelli, più mezzala di origine che metronomo puro.

Il danese, con il suo piede educato e la sua intelligenza tattica, potrebbe restituire equilibrio e precisione alla prima costruzione, liberando proprio Locatelli da compiti di impostazione e rendendo il gioco di Spalletti più verticale, fluido e dinamico.