Gli aggiornamenti sul traghetto italiano in fiamme si susseguono. Secondo i dati ufficiali forniti dalla Marina Militare Italiana sono 356 le persone salvate dalla Norman Atlantic in fiamme. A bordo ci sarebbero ancora circa 130 passeggeri. Tra i superstiti, un uomo di nazionalità turca che ha raccontato alla stampa di aver visto i cadaveri di quattro persone a bordo. L'uomo ha affermato di essere sicuro, essendo stato testimone oculare del triste evento.
Al momento, la dichiarazione dell'uomo è smentita dai vertici della Marina. Resta una la vittima accertata di questo disastro, un uomo di nazionalità greca, mentre continuano senza sosta le operazioni di soccorso coordinate dalla San Giorgio, nave della Marina Militare.
In questi momenti di ansia, sono in molti i naufraghi ricoverati nelle strutture ospedaliere del Salento. A Brindisi, una bimba greca di cinque anni ha passato la notte in ospedale da sola, assistita da medici e infermieri, mentre i suoi cari erano ancora a bordo della Norman Atlantic. Gran parte dei passeggeri non ha subito grossi danni fisici ma in tutti è forte lo shock, dovuto a lunghi momenti di panico passati a bordo della nave in fiamme.
In un tweet il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ringraziato tutti gli italiani che, nella notte, hanno lavorato incessantemente per soccorrere i superstiti a bordo della nave. Intanto, la procura di Bari ha aperto un'inchiesta per chiarire meglio le cause del disastro.
La Norman Atlantic è una nave abbastanza nuova, varata nel 2009 nei Cantieri Visentini. Il capitano, Argilio Giacomazzi, ha 62 anni e una lunga esperienza di navigazione. Ad una prima analisi, pare che il capitano sia esente da qualsiasi tipo di colpa e, come ha dichiarato anche la figlia Giulia ai microfoni, sta compiendo in pieno il suo dovere, per mettere in salvo quanti più passeggeri possibile.
Malgrado la nave non avesse troppi anni, secondo il sito Paris Mou, sono sei i problemi riscontrati, secondo una recente ispezione del 19 dicembre 2014. Pare che il problema più grosso riguardasse proprio le porte "tagliafuoco", necessarie ad isolare gli ambienti in caso di un eventuale incendio. Dalla relazione, secondo indiscrezioni, le porte risultavano non funzionanti sulla Norman Atlantic.