Al 10 gennaio 2015 rimane senza una soluzione il rebus legato alla scomparsa/morte di Elena Ceste di Costigliole d'Asti, moglie del vigile del fuoco Michele Buoninconti. L'uomo è iscritto nel registro degli indagati.
Negli ultimi giorni l'inchiesta sembra aver preso una direzione nuova, poiché gli investigatori cominciano a valutare la possibilità che a cogliere di sorpresa Elena Ceste possa essere stato un suo conoscente.
Si può ipotizzare, ad esempio, che qualcuno abbia corteggiato la donna, pur sapendo che era coniugata e con figli. L'uomo misterioso potrebbe avere equivocato il tipo di rapporto amicale che Elena Ceste voleva intrattenere con lui.
Potrebbe essere quindi nato dell'astio poi degenerato in un atto violento. Ovviamente servono riscontri, accertamenti, prove. Serve anche domandarsi perché ora gli inquirenti stanno battendo tale nuova pista. La risposta è che, pur sussistendo molti indizi contro Michele Buoninconti, la prova della sua colpevolezza non c'è, almeno al 10 gennaio 2015.
C'è quindi il pericolo di avviare un processo indiziario. C'è poi dell'altro: Michele continua a dichiararsi tenacemente estraneo ai fatti contestati. Dice di non essere stato lui a uccidere Elena Ceste. Invita a cercare altrove. In un certo senso sembra di assistere allo stesso atteggiamento di Massimo Bossetti nel caso Yara Gambirasio e a quello di Veronica Panarello nel caso Loris Stival.
Tutti e tre i sospettati negano con forza, mentre Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, altra donna misteriosamente scomparsa, ha scelto la più raffinata strada del silenzio, forse riservandosi di scoprire le carte in sede processuale.
L'atteggiamento complessivo di Michele Buoninconti sembra più propositivo rispetto alle altre figure delineate, in quanto lui formula addirittura delle ipotesi, quasi cercando di collaborare con gli investigatori. Per lui la donna non è morta strangolata ma di ipotermia, cioè assiderata, durante le ore notturne. Solo seguendo il successivo sviluppo delle indagini ne sapremo di più.