Militanti islamici hanno rapito martedì 90 cristiani assiri, tra cui donne e bambini, dopo lo sconfinamento verso diversi piccoli villaggi nel nord-est della Siria. L'azione è iniziata all'alba di lunedì, quando i jihadisti sono entrati nei villaggi lungo le rive del fiume Khabur vicino alla città di Tal Tamr in provincia di Hassakeh. Il controllo della regione è diviso tra l'Isis ed i combattenti curdi che li contrastano.

L'osservatorio siriano per i diritti umani che ha sede nel Regno Unito, basato su una rete di attivisti all'interno della Siria, ha riferito che sono state rapite 90 persone.

Secondo Nuri Kino, capo del gruppo di attivisti che ha richiesto un'intervento per difendere le minoranze religiose in Medio Oriente, i militanti hanno preso prigionieri tra le 70 e le 100 persone. L'informazione sarebbe basata su conversazioni con gli abitanti dei villaggi che sono fuggiti dall'assalto insieme ai propri familiari. Inoltre, 3000 persone sarebbero riuscite a fuggire e a trovare rifugio nelle città di Hassakeh e la capitale della provincia di Qamishli. Entrambi i gruppi di attivisti riferiscono che la maggior parte dei prigionieri provengono dal villaggio di Tal Shamiram, situato a circa 50 km a sud ovest di Qamishli.

L'Associated Press scrive che sono state staccate sia le linee telefoniche di terra che quelle dei cellulari, e questo impedisce di ricevere notizie aggiornate.

La web-radio dell'Isis, al-Bayan, ha trasmesso martedì la notizia che i combattenti Isis avrebbero arrestato moltissimi "crociati" e sequestrato 10 villaggi intorno Tal Tamr dopo gli scontri con i miliziani curdi. L'Isis fa spesso riferimento ai cristiani come crociati, come se stessero ancora nel medioevo. L'agenzia ufficiale siriana SANA ha riferito che l'Isis ha conquistato sette villaggi durante gli attacchi di lunedì.

Non è chiaro che cosa prevedano di fare con gli assiri. Nonostante la loro barbara usanza di uccidere i prigionieri, come i giornalisti stranieri, i soldati siriani e i miliziani curdi, si pensa che possano utilizzare le persone rapite come merce di scambio con i loro combattenti presi prigionieri in scontri precedenti. Già in passato avevano rilasciato scolari curdi, camionisti e diplomatici turchi dopo parecchi mesi di prigionia, proprio per uno scambio di prigionieri.

Dopo i rapimenti sarebbero seguiti pesanti combattimenti nella zona vicino al confine con la Turchia e l'Iraq. L'area è anche stata bersaglio di numerosi attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti.